Alessandro Berteotti

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venerdì 22 maggio 2009

la storia della libertà

Vi sono momenti in cui la storia ci mette davanti a fatti che non vogliamo ricordare e su cui non vogliamo adeguatamente riflettere. Penso ai segnali che precedettero e seguirono il movimento del '68, i fatti di Praga, di Parigi, i giovani americani che chiedono pace ed ottengono il Vietnam.
Poi l'Italia che incontra un percorso di stragi fasciste e di agguati rivoluzionari che seminano il terrore e la morte. Passando attraverso questi momenti il popolo italiano ha trovato la sua vera identità, la voglia di dimostrarsi orgoglioso ed unito di fronte ad un nemico interno invisibile e spietato.
E' stata sconfitta la logica del terrore dal rifiuto di un modello di società che ha messo fianco a fianco proletari e neoborghesi, contro un disfacimento dei valori e dell'identità nazionale.
Io ho attraversato ragazzo questi anni, e ne ho colto il valore profondo, l'insegnamento che la forza di un popolo è quella di non piegarsi di fronte alla forza, di rispondere con la ragione a chi mostra le armi.
Anche oggi dovremo ricordare questa esperienza e fare in modo che il peso che sentiamo sulle nostre spalle possa essere portato ricordando che i nostri nonni hanno combattuto per la libertà, che i nostri padri hanno difeso la democrazia.
Figli, non pensiate che il vostro futuro dipenda solo da cosa avete oggi. Quello che avete come bene materiale può sparire dalle vostre mani in un momento, solo i valori restano. Ma per questi bisogna lottare in ogni momento, anche e soprattutto quando pensiamo che si possa essere sereni e rilassarsi, credere che la storia interrompa il proprio cammino per lasciarci in pace.
No, la storia non lascia in pace, e la storia non la scrive chi vince, se non nel breve periodo. Alla lunga la storia la scrivono i fatti, le pietre, i libri. Non la scrivono i potenti perchè essi, come tutti gli uomini, sono parte della stessa storia.
Per chi ha la possibilità di vivere il momento, la storia diventa memoria e questa non può cambiarla nessun revisionismo. I fatti si stampano nella memoria, scritte sulla pietra dell'anima.
Potrà cambiare lo sguardo di chi osserva, non ciò che si vede.
Ecco allora perchè vi chiedo di guardare con attenzione e un briciolo di timore a questi giorni che stiamo passando. L'esperienza ci dice che di una persona, di un'emozione, di una cosa sentiamo la mancanza quando essa non c'è più.
E' fondamentale che riusciamo a non perdere la nostra libertà, la nostra capacità di osservazione, il nostro senso critico. Dobbiamo restare fermi sulle posizioni del diritto e con fierezza ribadire che non siamo disposti a perdere la nostra libertà. Soprattutto di fronte a chi questa Libertà l'ha già fatta diventare un semplice sostantivo dentro una sigla politica.
La ricchezza è sempre stata di pochi a danno dei molti che la generavano. Non possiamo essere tutti ricchi, non dobbiamo essere tutti poveri; ma a che serve essere ricchi in un mondo che non è vivo, che non è civile, che non è libero?
Il popolo non delega il potere all'imperatore, egli se lo prende. Ripartire il potere tra Legislativo, Esecutivo e Giudiziario ha un significato straordinario: nessuno può essere sopra le parti, nessuno può essere il Potere. Ma se qualcuno vuole prendere il sopravvento sulle altre parti inizierà proprio screditando gli altri poteri, oppure prendendone via via il controllo, eliminando il dissenso, amplificando il consenso anche quando esso è flebile, ingigantendolo con lo strumento che da sempre l'uomo dispone per accrescere il proprio potere: la paura.
L'uomo è per natura egoista, non bisogna fare molto per scatenare il suo timore verso qualcuno o verso molti, i diversi. Tutti i tipi di diverso.
Ecco figli, a voi chiedo di non farvi vincere dalla paura, di difendere la vostra vita da chi vi vuole divisi e angosciati, poveri di valori in un contesto di ricchezza di menzogna. Non vi chiedo di stare attenti, sarebbe usare in egual modo la paura, anzi: vi chiedo di essere vivi, di essere aperti, di rifiutare chi vi vuole cambiare, di cercare la gioia e la giustizia perchè nulla di ciò che ci appartiene è realmente nostro.
Nemmeno voi, o figli, siete dei vostri genitori, voi appartenete al mondo.

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