Provate a rivedere i titoli dei giornali di qualche settimana prima delle elezioni politiche.
Essi erano tutti per i rifiuti di Napoli, per la crisi economica latente e per la sicurezza pubblica; inoltre le critiche erano sull'aumento della pressione fiscale.
Oggi i rifiuti di Napoli sono magicamente scomparsi, il petrolio naviga verso i 150 dollari al barile (circa 30 dollari più di allora), il gasolio costa come la benzina ed entrambi sfiorano i,60 euro al litro, prendiamo le impronte ai rom contro il parere della comunità europea, abbiamo una pressione fiscale pressocchè immutata malgrado l'eliminazione dell'ICI dalle prime case, in quanto i soldi ai comuni per quest'anno li ridirà lo Stato, mentre il prossimo anno ci dovranno pensare autonomamente le amministrazioni locali.
L'aumento dei tassi d'interesse ha fatto emergere in Italia una situazione di rischio per le famiglie che negli anni passati hanno fatto investimenti per l'acquisto della casa. L'ICI eliminata a questo punto appare come uno zuccherino; inoltre il potere di acquisto reale si è ridotto, anche perchè l'aumento medio degli stipendi in Italia è stata minima: negli ultimi 10 anni intorno al 1% l'anno.
Le famiglie non solo percepiscono queste difficoltà, le vivono in modo diretto e l'inflazione ufficiale al 3,8% la dice lunga. Confindustria mette le mani avanti, dicendo di non chiedere aumenti salariali, ma di fatto in questo momento abbiamo uno dei costi di produzione tra i più bassi dei paesi occidentali.
Di fronte a tutti questi dati oggettivi, abbiamo una stampa non affonda il colpo come faceva con il precedente Governo Prodi. Anzi, adesso il nome di Prodi non viene più pronunciato nemmeno da chi era dalla sua parte politica: questo lo trovo ingiusto.
Quello che manca all'Italia è una stampa libera; una stampa in grado di effettuare indagini ed inchieste autonome e di denuncia, come per il caso Watergate in America.
Purtroppo non abbiamo editori in grado di lasciare liberi i propri giornalisti di fare bene il loro lavoro, ma si sentono troppo legati alla politica, e questo è giustificato ampiamente dal fatto che la stampa riceve dallo Stato quasi un miliardo di euro l'anno.
Ecco perchè il Governo attuale può permettersi di fare ciò che vuole, ad esempio di approvare l'ennesima legge ad personam che permette a Berlusconi di mettersi al riparo da ogni imboscata giudiziaria, mentre il Paese ha un bisogno assoluto di misure economiche eccezionali ed interventi strutturali importantissimi.
Per concludere: che fine hanno fatto tutte le richieste di una nuova legge elettorale, che sembrava essere la massima urgenza per il nuovo Governo?
Essi erano tutti per i rifiuti di Napoli, per la crisi economica latente e per la sicurezza pubblica; inoltre le critiche erano sull'aumento della pressione fiscale.
Oggi i rifiuti di Napoli sono magicamente scomparsi, il petrolio naviga verso i 150 dollari al barile (circa 30 dollari più di allora), il gasolio costa come la benzina ed entrambi sfiorano i,60 euro al litro, prendiamo le impronte ai rom contro il parere della comunità europea, abbiamo una pressione fiscale pressocchè immutata malgrado l'eliminazione dell'ICI dalle prime case, in quanto i soldi ai comuni per quest'anno li ridirà lo Stato, mentre il prossimo anno ci dovranno pensare autonomamente le amministrazioni locali.
L'aumento dei tassi d'interesse ha fatto emergere in Italia una situazione di rischio per le famiglie che negli anni passati hanno fatto investimenti per l'acquisto della casa. L'ICI eliminata a questo punto appare come uno zuccherino; inoltre il potere di acquisto reale si è ridotto, anche perchè l'aumento medio degli stipendi in Italia è stata minima: negli ultimi 10 anni intorno al 1% l'anno.
Le famiglie non solo percepiscono queste difficoltà, le vivono in modo diretto e l'inflazione ufficiale al 3,8% la dice lunga. Confindustria mette le mani avanti, dicendo di non chiedere aumenti salariali, ma di fatto in questo momento abbiamo uno dei costi di produzione tra i più bassi dei paesi occidentali.
Di fronte a tutti questi dati oggettivi, abbiamo una stampa non affonda il colpo come faceva con il precedente Governo Prodi. Anzi, adesso il nome di Prodi non viene più pronunciato nemmeno da chi era dalla sua parte politica: questo lo trovo ingiusto.
Quello che manca all'Italia è una stampa libera; una stampa in grado di effettuare indagini ed inchieste autonome e di denuncia, come per il caso Watergate in America.
Purtroppo non abbiamo editori in grado di lasciare liberi i propri giornalisti di fare bene il loro lavoro, ma si sentono troppo legati alla politica, e questo è giustificato ampiamente dal fatto che la stampa riceve dallo Stato quasi un miliardo di euro l'anno.
Ecco perchè il Governo attuale può permettersi di fare ciò che vuole, ad esempio di approvare l'ennesima legge ad personam che permette a Berlusconi di mettersi al riparo da ogni imboscata giudiziaria, mentre il Paese ha un bisogno assoluto di misure economiche eccezionali ed interventi strutturali importantissimi.
Per concludere: che fine hanno fatto tutte le richieste di una nuova legge elettorale, che sembrava essere la massima urgenza per il nuovo Governo?
1 commento:
condivido in pieno, infatti io il 25aprile sono andato ha firmare in piazza san giovanni per la proposta di grillo per una LIBERA STAMPA......... e lei? e tutti quelli del suo partito lo hanno fatto? quanti consiglieri comunali di BUSTO ARSIZIO hanno firmato? la mia è una domanda sincera in quanto è una cosa che non so e mi farrebbe piacere sapere, credo sia corretto dirlo... distinti saluti ormai il suo più pumtuale dei commentatori
Posta un commento