Alessandro Berteotti

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venerdì 4 luglio 2008

Vivere a Busto con il ricordo del passato

Ieri per la prima volta da quando ho aperto questo blog non ho potuto pubblicare il mio commento, ma ero via per lavoro. Oggi voglio ricordare la ricorrenza della festa nazionale americana, quel 4 luglio che da sempre infonde un forte senso di libertà e democrazia.

Qualcosa che noi in Italia percepiamo in modo diverso, forse più marcato su avvenimenti come il 25 aprile o il Primo Maggio.

Prendendo lo spunto dalla storia per ricordare come Busto Arsizio si collochi nella operosa Lombardia come una gemma preziosa per la sua intraprendenza e per la ricchezza che di idee e di intelligenza che anima la sua popolazione.

Per decenni, a cavallo tra la prima metà dell’800 e la seconda metà del novecento, la nostra città è stata simbolo e modello dell’imprenditoria italiana; poi dalla fine degli anni ’70 inizia un lento ed inesorabile declino, la perdita delle grandi industrie e la crescente importanza del terziario avanzato, innescano la tendenza al pendolarismo che coinvolge un grande numero di persone, le quali quotidianamente partono da qui dirette a Milano.

Ma fino al nuovo millennio, almeno strade e marciapiedi erano degni del decoro e della fama della città: verde curato, caditoie stradali libere, strade senza grosse buche. Poi un giorno cominciò ad intravedersi la città groviera, ed un assessore solerte inventò i badilanti, persone di AGESP che armate di badile e catrame andavano a chiudere le buche che si aprivano in città. All’epoca il bilancio preventivo metteva un miliardo e mezzo di lire a disposizione per la cura del manto stradale; ma, ahimè, i tempi cambiano e i soldi calano.

Arrivo così a scoprire che dal 2005 ad oggi sono stati spesi per la manutenzione stradale (strade e marciapiedi) la cifra di 847.100 euro, pari a poco più di 210.000 euro l’anno, ovvero meno di 400 milioni di lire. Circa un quarto di quanto veniva messo a bilancio 10 anni fa.

Ed i risultati sono evidenti: le strade ormai sono piene di buche e rattoppi, ma quelle che vengono asfaltate di nuovo sono pochissime, non più di 4/5 chilometri l’anno. Calcolando i circa 300 chilometri di strade comunali asfaltate, ci vorrebbero 60 anni per fare il giro di tutte…

1 commento:

Anonimo ha detto...

secondo lei questo risparmiare è dovuto... ai non soldi che puntualmente ribadiscono ad ogni occasione... e questo non budget è dovuto per un "piccolo" intoppo nella macchina comunale... o semplicemente perchè si sta dando importanza ad altro...?

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