Alessandro Berteotti

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giovedì 10 luglio 2008

Tra Busto e Milano il futuro della Giunta

Ricomincia il teatrino estivo del sindaco che va in Regione o resta al suo posto. Come lo scorso anno, i mesi estivi costituiscono una sorta di banco di prova delle capacità di sopportazione allo stress da parte di chi teme per il proprio posto al sole, o in Giunta, a causa dei tentennamenti di Gianluigi Farioli, in arte Sindaco di Busto Arsizio.
Ora, se fossimo in un paese normale, i cittadini per primi si sarebbero già seccati di avere così tanta leggerezza nella gestione della cosa pubblica, che in realtà vuol dire impegnarsi per il bene della propria città.
Ma qui sono in gioco interessi prima di tutto personali (la Regione paga tre volte di più che restare Sindaco), poi politici per chi teme di dover rimettere in gioco un peso politico maturato in condizioni sostanzialmente differenti.
Verrebbe da pensare, in termini puramente istituzionali, che anche per la Regione si dovrebbe tornare ad un discorso maggioritario: se qualcuno perde il seggio, si rivota per quel seggio. Diversamente il gioco delle liste di attesa diventa estenuante.
Ora la Regione ha messo in mora il nostro Gigi: niente di che, anzi, sapevamo che lo avrebbe fatto. Anche il nostro consiglio è in attesa di mostrare il cartellino giallo al sindaco.
Seppure, dopo due anni di assoluta immbilità, sarebbe ora che tutta la Giunta dimostrasse maggiore vitalità ed il tutto non si riducesse al solo movimento tra Busto e Milano della massa, seppur notevole, del nostro Sindaco.

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