Alessandro Berteotti

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mercoledì 2 luglio 2008

Non di sola AGESP vivrà Busto Arsizio


Ieri è iniziata ufficialmente l’attività di MOVIBUS, di cui pare io sia l’unico a parlare. Eppure esiste anche un sito ( http://www.movibus.it/ ) che ne racconta le gesta, e la realtà ci vede non solo confinanti per bacino di utenza, ma anche per fornitore di servizio in quanto STIE è partner sia di MOVIBUS che di AGESP Trasporti.
A preoccuparmi è, però, l’intera situazione di AGESP, nel senso di ex municipalizzata, patrimonio economico, sociale ed occupazionale della città. Anni di gestione spericolata ne hanno minato molte delle particolarità che caratterizzavano l’azione imprenditoriale di AGESP. Una volta unica società, aveva una missione chiara e ben indirizzata; ma la fantasia creativa di una certa politica ed il liberismo dilagante, hanno creato una situazione paradossale, per cui AGESP è diventata da un lato parafulmine di parte delle incapacità amministrative del Comune e parte cassaforte gestionale.
Costituire una società privata da una ex municipalizzata dovrebbe richiedere uno sacrificio alla politica: allontanarsi dalla gestione di un patrimonio pubblico per assicurare a questo una vita autonoma, in grado di rispettare le regole del libero mercato e di poter agire da operatore qualificato di settore.
Questo nella nostra città non è avvenuto. La società da unica che era è stata spaccata e diversificata, in parte correttamente per motivi di legislazione o business, in altri solo per generare le condizioni politiche che permettono migliore governabilità degli equilibri interni, e migliori opportunità per avere nuovi seggi nei consigli di amministrazione (CdA).
Se non fosse intervenuto il DDL del Governo Prodi sulla riduzione del numero dei consiglieri nei CdA, oggi avremmo che in alcuni settori la perdita sarebbe stata anche maggiore rispetto all’1,8 milioni di euro che viene dichiarato nel bilancio di AGESP Holding, presentato la scorsa settimana.
Settori tradizionalmente forti, come il gas ad esempio, rischiano di avere difficoltà nel mantenere la propria posizione visto le vicende di Preapli Gas, una delle eterne incompiute della nostra amministrazione: mentre noi giocherelliamo, gli altri (Varese, Legnano, l’Altomilanese) agiscono e precludono sempre più le possibilità di sviluppo.
Abbiamo una bella piscina, ma abbiamo anche un mucchio di debiti e la gestione non gode nemmeno del favore della stagione.
Abbiamo sentitole novità sul teleriscaldamento qualche mese fa, poi è caduto il silenzio, forse anche per l'enormità degli investimenti, in questo momento superiori alle disponibilità.
I costi orari dei parcheggi sono aumentati, anche quello dei pendolari alle Nord passato da 15 a 18 euro al mese, tra lo stupore e la rabbia dei cittadini e la sufficienza dell’Amministrazione. Sembra prevalere l’effetto struzzo: metto la testa nella sabbia e faccio finta che i problemi non ci siano.
Poi mi vengono a parlare di efficienza lombarda… ma va là…

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