Alessandro Berteotti

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giovedì 17 luglio 2008

"C'è + Busto" o ce n'è meno?

Ho sollevato il problema di "C'è + Busto" per le magliette che alcuni ragazzi avevano preparato lo scorso anno per una vacanza a Maiorca, che assomiglia moltissimo al "C'è più gusto ad essere di Busto". Gianluigi Marcora invece ritiene un plagio questo titolo, ricordando una propria rivista col nome pressocchè identico.
Questo però mi ha fatto riflettere: questo è il massimo che la Giunta di Busto Arsizio riesce ad esprimere quanto ad attenzione alla città?
Fino a qualche lustro fa, chi faceva politica ben conosceva la città. Le assemble di sezione di partiti come la DC o il PCI erano partecipate da centinaia di persone, migliaia a livello cittadino. Oggi ci si stupisce (in positivo) quando ad una assemblea di partito partecipano 50 persone.
E' evidente che la conoscenza degli umori della città è andata scemando al punto che ormai non vi è più un serio contatto tra il cittadino e l'istituzione, da cui l'attuale iniziativa.
Che però temo sarà una semplice operazione di marketing politico, di quelle che va molto di moda oggi. Come ad esempio fu lo scorso anno la questione dell'area vasta.
Credo che questa amministrazione non abbia ancora compreso due cose: la prima, che la città ha bisogno di iniziative di breve periodo e di grande impatto per cambiare il volto alla città; la seconda, che uscire ogni tanto con progetti sbocciati dal nulla, senza avere una chiara idea dell'obiettivo, della durata e dei risultati che ci si pone rischia solo di disorientare ulteriormente i cittadini.
Fino ad ora chi ha ascoltato i cittadini? Non certo l'amministrazione, se adesso deve giungere a questo passo.
Busto Arsizio non ha bisogno di colpi di teatro, ma di un teatro; non ha bisogno di un direttore d'orchestra, ma di un vero Sindaco che parli meno e produca di più. Da questo punto di vista ha ragione da vendere Giampiero Reguzzoni.
Costi? Lasciamo perdere... per queste cose i soldi si trovano sempre!
Un'ultima considerazione: ma qual era il programma di questa amministrazione, qual era il programma elettorale del Sindaco? Perchè qualche cosa doveva pur contenere su questo versante. La città non è una soap opera, una telenovela, che si costruisce puntata dopo puntata senza avere un'idea precisa di dove andare a parare. Forse a Farioli questo non l'hanno spiegato.

1 commento:

paolotacchi ha detto...

Che la partecipazione alla vita pubblica sia scemata, è un dato di fatto. Per questo, se un sindaco prova a coinvolgere i cittadini con un'iniziativa di questo genere, non si può che esserne contenti. Poi, magari, si è scontenti di tutto il resto (legittimissimo!). Ma, a mio modo di vedere, non si dovrebbe remare contro a priori (e lo dice uno che non ha votato questa coalizione) dicendo, nello stesso articolo, che l'amministrazione non ascolta i cittadini e giudicando negativamente questa iniziativa. Per il resto, moltissimi complimenti per la qualità del sito: è anche l'unico di questo genere su Busto, che io sappia. Continui così: ha tutto il mio incoraggiamento! E saluti cordiali.

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