Alessandro Berteotti

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domenica 8 agosto 2010

Come deveicolarizzare la città - seconda parte

Nella prima parte ho cercato di spiegare come il traffico veicolare privato possa essere gestito all'interno di una città deveicolarizzata, ovvero il primo motivo per cui tutti ci troveremmo a protestare se ci venisse sottoposta una simile possibilità.
Ma c'è un altro aspetto assai impegnativo nella costruzione di una città deveicolarizzata: quello del libero movimento delle merci al suo interno. Pensate infatti a tutti i negozi, i bar, i ristoranti, i servizi che quotidianamente devono essere in grado di essere raggiunti da merci e prodotti da vendere o distribuire. Davvero un volume molto elevato per qualsiasi città.
Come può fare allora a mantenere questi servizi in una città così organizzata? Un sistema c'è.
Si tratta una volta di più di sfruttare il concetto di intermodalità. In città abbiamo già due centri intermodali, uno a Sant'Anna e uno a Sacconago. Lì il concetto è quello di scambiare il tipo di trasporto in un punto sufficientemente ampio, dove possano arrivare contemporaneamente camion e treni per raggiungere le varie destinazioni.
Ora provate a pensare che tutti i punti di destinazione delle merci che devono raggiungere la città, sia su gomma che su ferro, possano essere concentrati in uno di questi due punti e da lì tutte le merci opportunamente indirizzate possano raggiungere la destinazione finale. Questo punto dovrà essere per forza di cose presso un terminale ferroviario, presso cui far convergere i mezzi pesanti su gomma per lo scambio intermodale.
Una rete di camion elettrici opportunamente indirizzati attraverso una teleguida satellitare in grado di effettuare queste consegne in modo assolutamente certo e puntuale sarà in grado di assicurare un servizio completo e preciso. Chi ha ordinato la merce potrà essere avvisato entro pochi minuti dal ricevimento presso il punto di smistamento e preavvertito di quando gli sarà recapitata la merce presso il punto di ricezione finale. In caso di assenza il destinatario potrà chiedere di spostare la consegna o indicare un nuovo punto di ricezione per quel carico. Tutto attraverso un SMS o messaggio sulla posta elettronica del vostro computer.
Un altro tema interessante può essere quello delle macchine da costruzione, camion movimento terra, scavatrici o simili. Ovviamente dentro le aree di cantiere, a meno che nei prossimi mesi la tecnologia non metta a disposizione nuovi mezzi capaci di effettuare questi lavori senza ricorrere a motori a combustione interna, si dovrà operare con tali strumenti. Anche qui però qualcosa si potrà fare, ottimizzando la raccolta della terra di scavo o dei detriti da demolizione ed organizzando il loro smaltimento attraverso contenitori diversi dai cassoni dei mezzi pesanti, magari in contenitori in grado di compattare i residui e di conferirli in modo più pulito, senza inquinare o sporcare le strade.
Solo in caso di estrema necessità e per carichi eccezionali, non destinabili diversamente, si farà ricorso all'accompagnamento di sicurezza, che permetterà ai mezzi di giungere fino all'interno della città, opportunamente scortati.
Una ulteriore deroga potrebbe essere messa in atto, senza particolari accorgimenti, per coloro che hanno necessità di accedere come venditori alle aree di mercato centrale o rionale. Il permesso sarà equivalente a quello dei residenti, solo che avrà valenze temporali limitate ai giorni e alle ore di mercato.

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