Alessandro Berteotti

La mia foto
Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

martedì 1 dicembre 2009

Libero ragionamento sul servizio regionale di trasporto ferroviario

Ho iniziato a viaggiare in treno dal 1977, anno della mia maturità e conseguente iscrizione all'università. Da allora, per periodi più o meno continuativi, ho continuato a viaggiare tra Busto e Milano utilizzando soprattutto i mezzi pubblici (la STIE in alternativa al treno nei lunghi anni dell'interramento delle Nord tra Busto e Castellanza).
In questi trent'anni mi sono convinto che se avessi viaggiato in auto per questo lungo periodo avrei avuto maggiori costi e maggiori rischi, dovuti all'altissima possibilità di subire incidenti lungo l'autostrada o sulle strade di Milano.
E se dal lato del servizio pubblico dobbiamo lamentare la scarsa qualità delle linee, i ritardi, la frequentazione su alcune linee al di là dell'umana sopportazione (proprio stamattina sul bus di città a Milano c'era un folto gruppo di persone che si lamentavano del fatto che il treno fosse talmente pieno di gente che nemmeno il capotreno riusciva, tra una stazione e l'altra, a scendere per effettuare il normale servizio a terra per dare il via al convoglio), resta questo il mezzo che garantisce la miglior mobilità possibile nel bilancio costi/benefici.
Detto ciò, nascono i dubbi pensando alla nuova Azienda ferroviaria regionale nata dalla fusione delle Ferrovie Regionali con Le Nord (durata sperimentale di 11 mesi, poi si vedrà) che dovrebbe riuscire a dare un impulso al miglioramento complessivo di questo servizio. Questa è, a mio parere, una pura speranza.
Finchè il Governo sarà concentrato nella realizzazione del progetto dell'Alta Velocità come punto focale della propria politica dei trasporti pubblici ferroviari, si terrà in minor conto il discorso della mobilità regionale e l'area di Milano è il principale nodo esistente in Italia su questo versante.
Oltre 600.000 pendolarei arrivano in città ogni giorno: il 45% della popolazione residente.
Il sindaco Moratti è anche sindaco di queste persone che lavorano, producono e vivono per buona parte della loro vita attiva in questa città, mentre magari nella propria ci passano solo poche ore per dormire? Non dovrebbe e non potrebbe la Moratti far sentire con maggior peso e maggior enfasi la propria voce (per quanto non bellissima), per farsi capire dai propri colleghi di partito e di governo? Non ricorda di essere stata anche ministro del precedente turno legislativo guidato da Berlusconi? Non ritiene Milano la capitale economica d'Italia? Se sì, cosa fa per dare dignità a chi viene trattato alla moda di un pacco postale, senza alcuna cura della qualità del viaggio offerto?
Certe volte mi viene voglia di pagare il viaggio con banconote stropicciate e polverose, così come il servizio che viene offerto ai pendolari. Talvolta sento parlare di "prodotto ferroviario": se fossimo davvero davanti ad un prodotto, ci dovrebbe essere almeno concorrenza e possibilità di scegliere l'offerta, ma qui dopo decenni siamo ancora al monopolio, per cui si fa quel che si vuole ed i pendolari devono solo subire.
E cosa fanno i sindaci delle decine e decine di città che si trovano lungo le linee ferroviarie della Lombardia? Manifestano il loro sdegno per come vengono trattati i loro concittadini? Per lo più si disinteressano completamente del problema, fino a quando i binari dei treni non arrivano a minacciare le case dei concittadini, vedi ad esempio la questione del terzo/quarto binario sulla Rho/Gallarate.
Non lo affronto ora, ma mi riprongo un più serio ed articolato ragionamento sul rapporto tra costo del servizio, qualità del servizio e tipo del servizio pubblico offerto ai cittadini nell'ambito della mobilità, perchè trovo scandaloso che in questi trent'anni i tempi di percorrenza e la qualità del servizio sia rimasta quasi invariata mentre il mondo intorno a noi è cambiato quasi del tutto.
Sulle rotaie corre la muffa.

Nessun commento:

METEO