Alessandro Berteotti

La mia foto
Non ho verità da regalare, solo un pensiero libero, che liberamente lascio al vostro commento

domenica 20 dicembre 2009

MILANO TORNI GRANDE CON LA SOBRIETÀ E LA SOLIDARIETÀ - Parte Ottava

DISCORSO ALLA CITTÀ PER LA VIGILIA DI S. AMBROGIO 2009TESTO LETTO DAL CARDINALE

Guardiamo a Cristo

È richiesto un grande investimento educativo da parte di tutti. All’Angelus del 1° gennaio di quest’anno il Papa conclude con un’annotazione di particolare importanza: «Gesù Cristo non ha organizzato campagne contro la povertà, ma ha annunciato ai poveri il Vangelo, per un riscatto integrale dalla miseria morale e materiale. Lo stesso fa la Chiesa, con la sua opera incessante di evangelizzazione e promozione umana…».

È dunque a Cristo che dobbiamo guardare, come singole persone, come città di Milano, a lui che è il “buon samaritano” e che vuole continuare a essere presente e operante nella storia dell’umanità ferita e bisognosa di “cura” tramite la nostra mediazione.

Quella di Cristo è una presenza che ha i segni del Crocifisso, che sa attraversare le situazioni umane di fatica e di sofferenza assumendole, facendosene carico. Conserviamo la presenza del crocifisso, simbolo cristiano ma anche simbolo profondamente umano. Di fronte ad esso siamo tutti richiamati a interrogarci sul significato che hanno il soffrire e il morire, così come possiamo ritrovare la speranza per superare le situazioni di dolore e di morte. Ma il Crocifisso è risorto! Non limitiamoci a considerare il crocifisso come segno di un’identità. Dobbiamo passare dal simbolo alla realtà, alla realtà di Gesù Cristo morto e risorto e veniente, persona viva, concreta, incontrabile, sperimentabile. Conserviamolo questo simbolo, ma soprattutto viviamolo con umile, forte e gioiosa coerenza.

Concludiamo con una riflessione che sant’Ambrogio pone al termine del suo commento alla parabola del buon samaritano.

«Siccome nessuno è maggiormente prossimo di Colui che guarì le nostre ferite, amiamolo come Signore, ma amiamolo anche come prossimo; nulla è tanto prossimo quanto il Capo alle membra. Amiamo anche chi è imitatore di Cristo, amiamo chi ha compassione dell’altrui indigenza secondo l’unità che vige nel corpo. Non è la parentela che fa il prossimo, ma la misericordia» (Esposizione del Vangelo secondo Luca, VII,84).

+ Dionigi card. Tettamanzi

Arcivescovo di Milano
____________________________

Eccoci arrivati alla conclusione di questo percorso, di questa lunga, ma credo bella lettura che possa appassionare anche chi non sia cristiano o non sia credente, perchè le parole dell'Arcivescovo vanno oltre ogni limite religioso ed entrano con grande partecipazione nel quotidiano.
Alla fine del suo discorso il Cardinale Tettamanzi parla del Crocifisso, ne parla come simbolo e del suo significato (dobbiamo passare dal simbolo alla realtà), ancora una volta per farci comprendere che il vero significato di questo segno della cristianità è il suo messaggio universale: Amiamo anche chi è imitatore di Cristo, amiamo chi ha compassione dell’altrui indigenza.
Il 10 dicembre 2009 il Consiglio comunale di Busto Arsizio ha discusso per un'ora e mezza, dalla mezzanotte alle 1.30, circa la sentenza del Tribunale della Corte d'Europa per la rimozione del Crocifisso dai luoghi pubblici. Siamo in un clima di tale confusione, che si arriva a dire cose e compiere atti (per quello che ci ha portato la cronaca sulle decisioni prese da alcuni amministratori locali) che sfiorano la cialtroneria. Che tristezza.
Per guadagnarsi il consenso si arriverebbe a dire che la propria madre sia vergine.
Il Cardinale ci mette in guardia proprio da questo atteggiamento di superficialità, ci invita a vivere, testimoniare le parole di Cristo, invece di difendere unicamente i suoi simboli, cosa molto comoda che non comporta alcun impegno personale.
Chi ha avuto la pazienza di leggere il testo del Cardinale, più ancora che i miei commenti, risponda ora alla domanda: ma perchè Calderoli ha attaccato queste parole in modo così meschino e gratuito?
Penso che la migliore risposta sia che a distanza di un paio di settimane da questa polemica, la gente a malapena la ricorda, mettendola fra una delle tante sceneggiate della politica italiana di questi tempi.

Nessun commento:

METEO