Alessandro Berteotti

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sabato 5 dicembre 2009

In che città vivo parte seconda

50.000 euro dati per fornire la casarma Ugo Mara di un servizio di collegamento per la città di Busto Arsizio.
Un parcheggio nuovo di zecca dato ai pendolari delle Ferrovie ex-Stato che ha generato polemiche, primo perchè offerto a costo zero, mentre alle Nord si paga o si parcheggia sullo sterrato a rischio foratura gomme, secondo perchè alla prima prova del fuoco parecchi persone sono rimaste bloccate per i venti centimetri di ghiaia posati.
Parliamo di collegamenti per una comunità di persone che si trova a Solbiate, appena al di là della linea di confine della città, ma niente per quelli che si trovano al di quà di quella linea. Perchè?
Perchè i pendolari di Busto non hanno dignità nei confronti dei militari?
Perchè ai pendolari non viene dato nemmeno un posteggio per le biciclette decente?
Perchè ai pendolari non viene dato un servizio di bus, la mattina e la sera, che possa essere almeno fruibile in altenrativa al trasporto privato?
Eppure di proposte ne ho fatte, i pendolari di proposte negli anni ne hanno fatte molte.
Ma poi, quando non è il Comune, ci pensano le ferrovie a prenderci per i fondelli, dicendo che si ha diritto allo sconto (per il cattivo servizio offerto) se si viaggia su di una direttrice e non sull'altra, ovvero se io devo andare da Milano a Varese lo sconto me lo danno, da Varese a Milano no.
Si è mai vista una cosa di questo tipo nel passato?
E allora ribadisco la mia domanda: in che razza di città viviamo, e più in generale, in che territorio viviamo? E sono l'unico che prova queste sensazioni di approssimazione? Non è che si stava meglio quando si stava peggio? Cosa hanno fatto di bello e di buono per la città e per tutto il territorio i padroni del consenso popolare? Gli eletti hanno sempre ragione, o sono solo degli approssimativi come la situazione in cui viviamo?

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