Alessandro Berteotti

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martedì 16 giugno 2009

Elezioni europee: un fiasco su tutta la linea

Ho voluto prendermi qualche giorno di rilfessione dopo il turno elettorale appena conclusosi e prima di affrontare un altro problema che è politicamente rilevante, prima di tutto per un aspetto di democrazia, come quello del referendum.
Sul primo: direi che ad uscirne sconfitto in modo eclatante è lo spirito europeista. Cosa che purtroppo si è notata un po' dappertutto, ma in particolare in Italia. Qui da noi, la competizione elettorale non era sull'elezione dei nostri rappresentanti al Parlamento Europeo, quella è diventata semmai una conseguenza che tocca ed interessa esclusivamente gli eletti, ma ha gravitato in modo pressocchè esclusivo sul tema del plebiscito al Popolo delle Libertà ed all'annientamento del PD.
La prova di questo la si è avuta da un piccolo fatto di cronaca accaduto durante il comizio del PD di Bologna: una starlette di basso profilo, che già aveva invaso il teatro Ariston durante il Festival di Sanremo, non ha trovato di meglio che esibire le proprie nudità coperte solo con un filo di pennarello indelebile dove aveva scritto sul seno destro la previsione per il PdL (43%) e quella per il PD (23%), per fortuna rivelatesi errate entrambe.
Ma chi ha speso una parola per dire quale sarà la linea politica che i partiti italiani terranno all'interno degli schieramenti europei? Quali saranno le linee di indirizzo della politica comunitaria che i partiti italiani andranno a sostenere? A tempo scaduto abbiamo appreso che il PD confluirà nella nuova formazione dei "Socialisti e Democratici"; forse valeva la pena di dirlo prima, ed oltre al nome sarebbe forse valsa la pena di dire quali fossero gli obiettivi che la formazione andava a proporre.
Interviste ne sono state fatte tantissime, ma una che vale per tutte (anche per capire lo spirito di alcune) è quella che è stata fatta poche ore prima della chiusura della campagna elettorale a Franceschini su Radio24: sette domande tutte incentrate sui temi della politica italiana, dal caso Noemi alle controversie sui giudici, per chiudere con un commento: "Ma lei onorevole non ci ha ancora parlato dell'Europa". Cosa dire? Faziosi.
Faziosità che a mio giudizio si esplicita molte volte come sudditanza del singolo giornalista, più che di testata, forse attratto dal momento, dall'occasione, che lo pone di fronte al politico di potere che potrebbe, qualora risultasse una buona intervista che lo ponesse in buona luce, ricordarsi più avanti di questo "bravo giornalista". Non sarebbe la prima volta, e se poi fosse donna e fosse pure bella...
Dunque, nessuna traccia d'Europa. Ed anche fra i candidati, hanno fatto notizia più i nomi dei promossi e dei bocciati più che dei valori che essi mettono in campo. Mastella, anche se avrà per tutto il periodo alle calcagna l'ex magistrato De Magistris col quale i conti non sono ancora chiusi, si è ripreso 5 anni di paga sicura e di immunità dalla italica giustizia, seppur lontano da casa, ma si sa, basta non frequentare troppo quei paesi uggiosi al Nord delle Alpi... Anche Ciriaco De Mita trova a 81 anni suonati ancora passione per farsi quasi 2.000 chilometri per raggiungere Bruxelles dalla natia Nusco. Stress evitato invece ad un baldo giovane come il principe Emanuele Filiberto, che potrà evitare d'ora innanzi di avvalersi dei solerti suggerimenti di Cesa anche nella propria vita privata.
Mandiamo al Parlamento Europeo persone che nemmeno conosciamo, che non abbiamo mai visto nè conosciuto, ma che ci hanno detto di votare. Anch'io ho suggerito dei nomi, ma si tratta di persone che conosco e che posso contattare e, sono sicuro, se dovesse servire potrebbero senz'altro rendersi disponibili: due su tre sono state elette e si tratta di Patrizia Toia e Antonio Panzeri. Meno fortunato è stato Francesco Ferrari, ma oggi come oggi 2 su 3 rappresentano quasi un record.
Ora, credo che se qualcuno di voi avesse un quesito, un suggerimento o un appello di valenza europea, volesse saperne semplicemente di più sull'attività di questi nostri rappresentati, può fare riferimento a me per far arrivare le istanze a questi nostri amici.
Non ci saranno probabilmente molte occasioni per tornare su questi argomenti nei prossimi cinque anni, ma sarebbe bene non perdere il contatto con chi abbiamo comunque eletto e lavorerà per noi in quelle sedi.

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