Domani sera, ovvero tra poche ore, ci sarà consiglio comunale. A Busto Arsizio ormai esso è cosa rara, quasi un evento. In media, poco più di uno al mese.
Vi sono città vicine, anche più piccole della nostra, che come ho già detto in passato effettuano almeno un consiglio la settimana, segno di una vivacità e di una attenzione ai problemi dei cittadini che fa esprimere le parti politiche di rappresentanza nella loro sede istituzionale.
Cosa che non succede a Busto, ed il perchè lo avvertiamo anche da alcuni segnali che si ripetono con incredibile precisione ogni volta che c'è da prendere una decisione importante.
Il primo segnale lo possiamo identificare nelle urgenze: vi sono provvedimenti (classicamente il Bilancio) che arrivano in aula in modo completo solo nell'immediata vigilia del dibattito; e questo vale per tutti i provvedimenti che in qualche modo vedano qualche possibilità da parte della maggioranza di dare evidenza di un contrasto o di una diversità di vedute.
Cosa di cui non ci si dovrebbe spaventare più di tanto in una città che vede assegnare al centrodestra una maggioranza che definire "Bulgara" è quasi eufemistico.
Il secondo segnale è che tutti i punti che non sono urgenti, per decenza diciamo quasi tutti, vengono spesso discussi in commissione, sulla stampa, e poi vengono ritirati in aula o addirittura poco prima del loro dibattito consiliare.
Oggi è il caso della delibera sul revamping di ACCAM , cui si oppone la soluzione Vedelago, il caso per cammuffare da palmizio le antenne per telefonia dell'architetto Riva e, se vogliamo, perfino la questione amletica fra lo stadio e la sistemazione delle vie cittadine.
La presidenza Speroni ha sempre lasciato qualche dubbio sia sulla volontà di affrontare tutti i punti all'ordine del giorno, sia sulla disponibilità del Presidente stesso a convocare il Consiglio: infatti, vi sono punti vecchi di oltre un anno ancora presenti in ordine del giorno.
Cosa fare? Una cosa è certa: la minoranza ha la possibilità di richiedere la convocazione fino a 4 consigli comunali l'anno e credo sia ora di applicare questa norma. Poi sarà necessario rivedere ancora qualche sbavatura nel regolamento, ponendo ad esempio un limite di tempo ai Question Time, onde permettere di avventurarsi anche in qualche mozione, istituto di sindacato che pare essere quasi dimenticato, da quanto tempo non se ne discute.
Allora vedremo domani sera cosa succederà, sperando che ancora vi sia una possibilità di parlare di argomenti che possano davvero interessare alla città e non solo i proponenti.
Vi sono città vicine, anche più piccole della nostra, che come ho già detto in passato effettuano almeno un consiglio la settimana, segno di una vivacità e di una attenzione ai problemi dei cittadini che fa esprimere le parti politiche di rappresentanza nella loro sede istituzionale.
Cosa che non succede a Busto, ed il perchè lo avvertiamo anche da alcuni segnali che si ripetono con incredibile precisione ogni volta che c'è da prendere una decisione importante.
Il primo segnale lo possiamo identificare nelle urgenze: vi sono provvedimenti (classicamente il Bilancio) che arrivano in aula in modo completo solo nell'immediata vigilia del dibattito; e questo vale per tutti i provvedimenti che in qualche modo vedano qualche possibilità da parte della maggioranza di dare evidenza di un contrasto o di una diversità di vedute.
Cosa di cui non ci si dovrebbe spaventare più di tanto in una città che vede assegnare al centrodestra una maggioranza che definire "Bulgara" è quasi eufemistico.
Il secondo segnale è che tutti i punti che non sono urgenti, per decenza diciamo quasi tutti, vengono spesso discussi in commissione, sulla stampa, e poi vengono ritirati in aula o addirittura poco prima del loro dibattito consiliare.
Oggi è il caso della delibera sul revamping di ACCAM , cui si oppone la soluzione Vedelago, il caso per cammuffare da palmizio le antenne per telefonia dell'architetto Riva e, se vogliamo, perfino la questione amletica fra lo stadio e la sistemazione delle vie cittadine.
La presidenza Speroni ha sempre lasciato qualche dubbio sia sulla volontà di affrontare tutti i punti all'ordine del giorno, sia sulla disponibilità del Presidente stesso a convocare il Consiglio: infatti, vi sono punti vecchi di oltre un anno ancora presenti in ordine del giorno.
Cosa fare? Una cosa è certa: la minoranza ha la possibilità di richiedere la convocazione fino a 4 consigli comunali l'anno e credo sia ora di applicare questa norma. Poi sarà necessario rivedere ancora qualche sbavatura nel regolamento, ponendo ad esempio un limite di tempo ai Question Time, onde permettere di avventurarsi anche in qualche mozione, istituto di sindacato che pare essere quasi dimenticato, da quanto tempo non se ne discute.
Allora vedremo domani sera cosa succederà, sperando che ancora vi sia una possibilità di parlare di argomenti che possano davvero interessare alla città e non solo i proponenti.
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