Oggi mia figlia ha sostenuto l'esame di maturità artistica e praticamente ha terminato il suo corso di studi superiori. Passavo stamani accanto all'area ex-Pensotti che avrebbe dovuto vedere nascere la nuova struttura del Liceo Artistico.
E' stato allora che mi sono ricordato della profezia fatta ai miei figli: finirete il vostro ciclo scolastico e non vedrete neanche un mattone messo al suo posto. Eppure non sono un profeta.
Qualsiasi persona di comune senso pratico avrebbe capito che il cartello esposto ancora nell'area, ormai sommersa da piante di ogni genere che crescono indisturbate, e recante la data di termine dei lavori nel 26 gennaio 2009 costituisce già di suo una colossale baggianata.
Allora andiamo ancora una volta a ricostruire la storia di questa bufala.
Alla fine di febbraio del 2007, durante la campagna elettorale per l'elezione di Presidente della Provincia di Varese (candidato Marco Reguzzoni, già Presidente in carica, della Lega), e con la presenza del sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli (PdL), avveniva la posa della "prima pietra" del nuovo istituto.
Dicono le cronache di allora: "Reguzzoni, orgoglioso, ha dichiarato che la nuova costruzione sarà «la più bella scuola della provincia» (provocando qualche boato di bonario scetticismo fra gli studenti)". Che dire: avevano ragione loro, gli studenti.
Poi il tempo è passato e qualcuno ha cominciato ad accorgersi che in quel luogo dove era stata posta la prima pietra, si aveva qualche difficoltà a trovarne una seconda. Così, quasi nascostamente, si è arrivati a dichiarare che l'azienda a cui era stato affidato il lavoro era fallita. Furono costruiti, un anno dopo il primo annuncio, dei prefabbricati che sostituivano una parte della "villa" fatiscente e poi abbattuta: dovevano durare un paio d'anni, dureranno molto di più.
Gianfranco Bottini, diventato vicepresidente della Provincia, si premurò allora di dare le più ampie rassicurazioni in merito al fatto che entro poco tempo si sarebbe provveduto ad assegnare i lavori ad una nuova impresa, e arrivò a sbilanciarsi: "abbiamo proceduto ad unificare i due lotti dei lavori in un progetto unico, che la Provincia ora riassegnerà entro l'estate (del 2008, ndr)". Poco tempo dopo, nel giugno del 2008, ecco il nuovo annuncio: entro due anni aprirà i battenti il nuovo liceo artistico di Busto Arsizio.
A dare la notizia in conferenza stampa erano, a questo punto, il presidente della provincia Galli, (Lega Nord) il vice Bottini (PdL), il sindaco Farioli (PdL) ed il povero Preside Montenduro, che in mezzo a tanti vasi di ferro faceva proprio la figura del vaso di ciccio destinato ad essere frantumato dall'efficienza lombarda.
Ed ecco i tempi: 20 mesi dalla data della conferenza stampa (17.6.2008) per la consegna dello stabile. Di mesi ne sono già passati 13, senza che si sia mossa foglia.
Evito di riportare l'interezza della dichiarazione, semplicemente vi rimando ai link di questa pietosa storia per verificarne la cronologia. E la verità delle affermazioni.
Ed ora però mi chiedo: quanti cittadini si sentono scandalizzati per questa miserrima storia? Chi pensa che Busto possa ambire ad un ruolo di leadership, per dirla in dialetto, se si ritrova in mezzo a queste secche senza sapere neanche come uscirne, se non inventarsi domani l'ennesima storia che potrebbe solo fare arrossire i concittadini per la vergogna?
Ne ho sentite di tutti i colori in questo periodo: dalla proprietà dell'area non regolata adeguatamente prima dell'inizio dei lavori, a problemi di rischio ambientale. Adesso diranno che gli indiani Sioux la reclamano come parte della loro riserva o qualcosa di simile.
Qui non si tratta di fare marketing, di blaterare che "C'è più Busto", perchè ce n'è meno, molto meno di qualche decennio fa.
Parliamo di un'area a duecento metri da piazza Garibaldi, nella quale corrono i topi e chi si affaccia al balcone delle case prospicenti gode di uno spettacolo ora anche peggiore di quando il fabbricato della Pensotti era ancora edificato. Di fronte si trova la lussuosa struttura di Villa Manara, costata alle casse cittadine come uno jacht di lusso, e di fianco alla splendida e costosissima piscina omonima.
Non c'è due senza tre, ma se possibile questa volta non spendiamo parole prive di senso e vediamo di dare una sede degna ad un istituto fra i migliori della provincia di Varese e di tutta la Lombardia.
Rassegna stampa da VareseNews:
Un'estate di cantieri nelle scuole della Provincia (30.9.2008)
Il nuovo liceo artistico pronto entro due anni (17.6.2008)
Liceo Artistico, lavori a singhiozzo (25.2.2008)
Nuovo Liceo Artistico: "a che punto siamo"? (18.2.2008)
Ampliamento del Liceo Artistico, partono i lavori (28.2.2007)
E' stato allora che mi sono ricordato della profezia fatta ai miei figli: finirete il vostro ciclo scolastico e non vedrete neanche un mattone messo al suo posto. Eppure non sono un profeta.
Qualsiasi persona di comune senso pratico avrebbe capito che il cartello esposto ancora nell'area, ormai sommersa da piante di ogni genere che crescono indisturbate, e recante la data di termine dei lavori nel 26 gennaio 2009 costituisce già di suo una colossale baggianata.
Allora andiamo ancora una volta a ricostruire la storia di questa bufala.
Alla fine di febbraio del 2007, durante la campagna elettorale per l'elezione di Presidente della Provincia di Varese (candidato Marco Reguzzoni, già Presidente in carica, della Lega), e con la presenza del sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli (PdL), avveniva la posa della "prima pietra" del nuovo istituto.
Dicono le cronache di allora: "Reguzzoni, orgoglioso, ha dichiarato che la nuova costruzione sarà «la più bella scuola della provincia» (provocando qualche boato di bonario scetticismo fra gli studenti)". Che dire: avevano ragione loro, gli studenti.
Poi il tempo è passato e qualcuno ha cominciato ad accorgersi che in quel luogo dove era stata posta la prima pietra, si aveva qualche difficoltà a trovarne una seconda. Così, quasi nascostamente, si è arrivati a dichiarare che l'azienda a cui era stato affidato il lavoro era fallita. Furono costruiti, un anno dopo il primo annuncio, dei prefabbricati che sostituivano una parte della "villa" fatiscente e poi abbattuta: dovevano durare un paio d'anni, dureranno molto di più.
Gianfranco Bottini, diventato vicepresidente della Provincia, si premurò allora di dare le più ampie rassicurazioni in merito al fatto che entro poco tempo si sarebbe provveduto ad assegnare i lavori ad una nuova impresa, e arrivò a sbilanciarsi: "abbiamo proceduto ad unificare i due lotti dei lavori in un progetto unico, che la Provincia ora riassegnerà entro l'estate (del 2008, ndr)". Poco tempo dopo, nel giugno del 2008, ecco il nuovo annuncio: entro due anni aprirà i battenti il nuovo liceo artistico di Busto Arsizio.
A dare la notizia in conferenza stampa erano, a questo punto, il presidente della provincia Galli, (Lega Nord) il vice Bottini (PdL), il sindaco Farioli (PdL) ed il povero Preside Montenduro, che in mezzo a tanti vasi di ferro faceva proprio la figura del vaso di ciccio destinato ad essere frantumato dall'efficienza lombarda.
Ed ecco i tempi: 20 mesi dalla data della conferenza stampa (17.6.2008) per la consegna dello stabile. Di mesi ne sono già passati 13, senza che si sia mossa foglia.
Evito di riportare l'interezza della dichiarazione, semplicemente vi rimando ai link di questa pietosa storia per verificarne la cronologia. E la verità delle affermazioni.
Ed ora però mi chiedo: quanti cittadini si sentono scandalizzati per questa miserrima storia? Chi pensa che Busto possa ambire ad un ruolo di leadership, per dirla in dialetto, se si ritrova in mezzo a queste secche senza sapere neanche come uscirne, se non inventarsi domani l'ennesima storia che potrebbe solo fare arrossire i concittadini per la vergogna?
Ne ho sentite di tutti i colori in questo periodo: dalla proprietà dell'area non regolata adeguatamente prima dell'inizio dei lavori, a problemi di rischio ambientale. Adesso diranno che gli indiani Sioux la reclamano come parte della loro riserva o qualcosa di simile.
Qui non si tratta di fare marketing, di blaterare che "C'è più Busto", perchè ce n'è meno, molto meno di qualche decennio fa.
Parliamo di un'area a duecento metri da piazza Garibaldi, nella quale corrono i topi e chi si affaccia al balcone delle case prospicenti gode di uno spettacolo ora anche peggiore di quando il fabbricato della Pensotti era ancora edificato. Di fronte si trova la lussuosa struttura di Villa Manara, costata alle casse cittadine come uno jacht di lusso, e di fianco alla splendida e costosissima piscina omonima.
Non c'è due senza tre, ma se possibile questa volta non spendiamo parole prive di senso e vediamo di dare una sede degna ad un istituto fra i migliori della provincia di Varese e di tutta la Lombardia.
Rassegna stampa da VareseNews:
Un'estate di cantieri nelle scuole della Provincia (30.9.2008)
Il nuovo liceo artistico pronto entro due anni (17.6.2008)
Liceo Artistico, lavori a singhiozzo (25.2.2008)
Nuovo Liceo Artistico: "a che punto siamo"? (18.2.2008)
Ampliamento del Liceo Artistico, partono i lavori (28.2.2007)
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