Alessandro Berteotti

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martedì 22 giugno 2010

Solo chiacchiere e distintivo

Una delle frasi più famose della storia del cinema è quella che pronuncia Robert De Niro, nei panni di Al Capone, nel film premio Oscar Gli Intoccabili: "Sei solo chiacchiere e distintivo", rivolto a Kevin Costner, il poliziotto che lo ha incastrato.
Questa espressione è diventata ormai di uso corrente per indicare chi esercita il potere in senso autoritario e non autorevole, chi talvolta esagera nell'enfasi retorica e non porta a risultati efficaci. Quale migliore immagine per descrivere il nostro attuale sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli?
In questi giorni si sta aprendo la campagna elettorale per l'elezione del nuovo sindaco, e già si vedono all'orizzonte tutte le mosse per portare questo o quel personaggio nella posizione di ricevere la nomina a candidato ufficiale di partito e coalizione.
Per la gran parte dei sindaci uscenti la ricandidatura sarebbe cosa scontata, ma non è così per Farioli. Vorrei dire subito una cosa che ho già detto, e quindi riaffermo: Gigi mi è simpatico come persona e qualsiasi giudizio dato alla sua posizione di Sindaco in carica o in rinnovo non ha nulla a che vedere con le sue qualità umane. Anche se dicendo così ho già detto molto del perchè a mio modo di vedere Gianluigi Farioli non è persona adatta nè a fare, nè ad essere rieletto Sindaco.
Le polemiche di questi giorni, interne alla maggiornanza che dovrebbe sostenerlo, stanno ad indicare due cose: che la Lega ha comunque in animo di tendergli un tranello e alla fine uscirà, ne sono certo, il candidato o, più probabilmente, la candidata leghista, e che il PdL che dovrebbe essere la sua "spalla" forte, in realtà è diviso e spaccato non solo sulla sua candidatura, ma soprattutto sulla linea politica, come accade a livello nazionale. Solo che qui le cose sono ancora più antiche.
Non si dimentichi, a questo proposito, che poche settimane dopo la sua elezione nel 2006, fu la stessa mamma di Gigi ad indicare amici e nemici: "stai attento ai tuoi amici, che sono quelli pronti a tradirti", disse. Noi opposizione, se non altro, gli diciamo chiaro e tondo in faccia che non siamo d'accordo, ed anche questo ci fu riconosciuto in quell'intervista; ma chi gli mette la mano sulla spalla per complimentarsi, quella mano gliela vorrebbe anche poggiare con maggior forza per farlo cadere.
Gigi ha questa doppia anima: quella dell'oratore forbito e sagace, pronto a tagliare con le parole tutte le scuri di amici ed avversari, a cambiare il volto della città, a portare prestigio e onore al gonfalone cittadino, ma anche quella dell'amministratore ingessato nel proprio abito, incapace di esprimere una posizione politica chiara, spesso attaccato al suo interno ed ostacolato proprio da coloro che lo avrebbero dovuto sostenere. I quali tirano il sasso, ma ritrattano la mano. Un esempio?
Al gruppo di Facebook "Farioli Sindaco? No grazie" si sono iscritti membri della sua maggioranza, consiglieri ed assessori. La scusa era quella di osservare cosa veniva detto nel gruppo, la realtà era quella di mandare un segnale chiaro, forte: con te non ci stiamo più.
Altrimenti non si capirebbero le uscite quotidiane di questo o quel politico locale che deve precisare, rettificare, addolcire, mitigare la propria posizione.
Le grandi manovre odierne portano solo in evidenza le 4 correnti del PdL diviso anche profondamente su molti punti e da parecchio tempo. l'UDC locale non sa che pesci pigliare, contrastata tra l'adesione alla linea di ambiguità nazionale e la conferma all'interno della stessa maggioranza, ma affrancandosi ad una corrente di minoranza.
Un po' come l'avvocato e consigliere Cornacchia ricorda quando parla in nome della "minoranza della maggioranza" e mette in seria difficoltà il Sindaco, dimostrandogli in ogni occasione una sorta di disobbediente correttezza.
Ma vi sono ragioni ben più serie per cui la città dovrebbe temere una ricandidatura Farioli: proprio per il suo non saper tenere testa a queste situazioni, il suo non governare assessori e consiglio, che per almeno due volte lo ha portato ad uno stato di crisi conclamata e risolta solo per l'interesse comune di singoli e partiti di maggioranza a mantenere il potere e le poltrone sotto il sedere. Qualche esempio?
Non c'è che l'imbarazzo della scelta, ed è anche difficile dare un ordine di gravità. Potremmo partitre dal caso ACCAM, governato in modo assolutamente inadeguato, dove il ruolo di Busto Arsizio, maggiore città del consorzio, è stata più volte meno influente di Vanzaghello o Gorla Minore ed il cui Presidente Cicero, espresisone della città, è stato più volte portato al limite delle dimissioni. Ancora oggi regna il caos sia sul futuro assetto del consorzio, sia sul reale peso della città di Busto, a cui è stato persino tolto l'onore del luogo delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, spostato da Busto a Gallarate.
Direttamente conseguente a questo vi è la questione Tassa Rifiuti e le mani in tasca ai cittadini. Ma non per rimpinguare le casse comunali, che sarebbe anche stato almeno un danno più sopportabile, ma per distribuire soldi ad una società esterna a cui è stato commissionato il lavoro che poteva essere svolto da risorse interne.
Non appare ancora risolto il noto e fastidioso nodo della Blini, associazione voluta in sede provinciale quando il Presidente era Marco Reguzzoni e lasciato nelle mani del sindaco Gigi "Tentenna" Farioli; così come la questione del nuovo Liceo Artistico, che era parte di questa commedia che sta trasformandosi in tragedia, e per il quale si dovranno attendere ancora anni prima di vederne calare il sipario.
Del PUT ho scritto qualche giorno fa, dicendo quanto poco incidente sia questo piano atteso tre lustri, mentre delle rotonde sul Sempione, promesse nel medesimo pacchetto provinciale del polo scolastico, non vi è traccia. Il Parco Divertimenti dei Cinque Ponti resta chiuso (pardòn, le passerelle), e la viabilità in quel punto non aveva bisogno, col senno di poi, di questa grande ed inutile opera. Mentre per il sovra o sottopasso delle Ferrovie tra Sant'Anna e il centro si dovrà attendere ancora anni, visto che il terzo binario è stato appena cassato dalle opere previste dal CIPE. Stessa fine per la stazione di interscambio e dil raccordo Y, mentre non è chiaro come finirà la questione delle due stazioni di via Monti e di Castellanza. Di certo i pendolari delle Nord sanno che sono state tolte 18 fermate del Malpensa Express a Busto Arsizio e quelli che non lo sanno lo scoprono quando vedono davanti a se l'aeroporto di Malpensa anzichè la fermata della nostra città, saltata dal treno pendolare più prestigioso d'Italia.
Sempre sulla tratta Nord abbiamo poi lo scalo intermodale di Sacconago con tutti i suoi problemi di viabilità, il sottopasso di via del Chisso ritenuta soluzione intelligente (proposta PD...), ma che nessuno vuole prendere seriamente in considerazione.
Arriviamo quindi ad AGESP, che per sua natura ora è una SpA ma controllata totalmente dal Comune: in altre parole, sottratta al controllo del consiglio comunale. Questo significa che le decisioni assunte da AGESP non hanno un contraddittorio politico, non hanno una platea pubblica e le iniziative sono sostenute a suon di conferenze e comunicati stampa, per cui tutto sembra opportuno, efficace e perfetto, mentre non lo è. Ad esempio, tutti i cittadini si lamentano dello stato delle strade dopo gli interventi avvenuti per la posa del teleriscaldamento, e mentre lo spiegavo ad una persona in treno un altro diceva: "Sì, la televisione via cavo", per dire quanto la gente sia informata in proposito.
L'ex Calzaturificio Borri resta dov'è, con tutte le conseguenze del caso, mentre per la Caserma dei Carabinieri continua la saga dei rimpalli. I dipendenti del comune sono stati ampiamente tartassati e chiamati a restituire cifre ingenti per la cattiva amministrazione di pochi. Ogni estate la questione degli asili nido tiene decine di famiglie con il fiato sospeso, mentre Farioli aveva promesso una soluzione efficace e definitiva fin dalla sua campagna elettorale passata.
La zona industriale e, soprattutto, gli industriali che la vivono, sono fortemente critici verso questa gestione amministrativa, se sono arrivati al punto di riaprire i contatti con il PD dopo anni di silenzio. Una zona industriale, che assurge alle cronache di tanto in tanto per i numerosi incidenti, troppo spesso mortali, che vi avvengono, così come altre zone della città che, sebbene ad evidente rischio viabilistico, sono state tranquillamente ignorate dal già citato Piano Urbano del Traffico.
Credo che questo sia il post più lungo che abbia mai scritto, tornando indietro a rileggerlo. Ma finora non mi sono mai interrotto battendo sulla tastiera e rendendomi conto che avrei ancora tante cose da scrivere, tutte le cose ad esempio che mancano alla città, i sogni che non si sono mai descritti e presentati perchè questa maggioranza appartiene ad un altro pianeta, stanzia oltre due milioni di euro per riasfaltare, una volta ogni cinque anni, quelle strade per cui non può fare a meno per non perdere la credibilità nei confronti di alcune centinaia di cittadini e per farlo estingue gli ultimi rimasugli dell'avanzo di amministrazione.
Ma chiudo con un ultimo appunto: il piano della sicurezza per gli anziani che coinvolge tre parrocchie cittadine, tra cui la mia. Ebbene, si scoprono gli anziani a Busto Arsizio, dopo che progetti riguardanti i bambini o gli immigrati extracomunitari erano stati rifiutati negli anni scorsi. Forse perchè gli anziani votano mentre bambini ed extracomunitari no?
Riflettete...

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