Alessandro Berteotti

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venerdì 25 giugno 2010

Il terribile pericolo della "lieve entità"

Pare che una delle pratiche più seguite da questo Governo, oltre alla nomina surrettizia e continua di nuovi Ministri e alla censura radiotelevisiva, sia quello di introdurre emendamenti a leggi e leggine determinando evidenti favoritismi a discapito del bene comune, oltre che le ormai ben note leggi "ad personam" che stanno drammaticamente inquinando il nostro paese.
Più della marea nera del Golfo del Messico.
Dopo la leggina salva manager di stato, una volta amichevolmente chiamati "boiardi", inserita nella legge salva Alitalia, dopo che si fece passare al 9 di agosto una legge di importanza fondamentale come quella sull'acqua pubblica, nel silenzio di un Parlamento ormai in vacanza, arriviamo oggi alla più squallida di tutte queste schifezze.
Parlo dell'emendamento 1707 della legge sulle intercettazioni telefoniche, che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori. Firmatari, alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se - appunto - di "minore entità".
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei confronti di un bambino. Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il fuggi-fuggi, il "ma non lo sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile berlusconiano "ci avete frainteso".
Ci sono anche i nomi dei firmatari di questo emendamento, non li riporto qui solo perchè non ritengo opportuno l'attacco alla singola persona su una questione di questa rilevanza, quanto ad un modello di vita e di cultura.
Se si può far passare il concetto di "lieve entità" per uno stupro, ancorchè su minori, tra poco potrà passare anche quello di lieve entità per un omicidio, ad esempio se ad essere ucciso fosse un Rom, un extracomunitario (attenzione però agli americani ed agli svizzeri), o un barbone, o comunque un emarginato, un gay o un qualsiasi "diversamente abile".
Non sto esagerando: se la linea di confine del comune senso del pudore continua sempre di più a spostarsi verso concetti di intolleranza e di aberrazione, potremmo trovarci di fronte a leggi che rendono differente il valore della vita o delle azioni contro di essa.
Questo concetto di "lieve entità" ne è la testimonianza più evidente ed anche quella più meschina, perchè condotta tra le pieghe della legislazione, dove il comune cittadino non accede, dove nemmeno i giornalisti e gli stessi addetti ai lavori possono svolgere azione di controllo efficace e continua con serietà professionale.
Questi signori sono quelli che condannano la pillola RU486, l'aborto e l'eutanasia senza nemmeno avere idea di cosa siano il dolore e la sofferenza, ma pensano che divertirsi con una bambina toccandola o facendosi toccare sia come un gioco, una specie di rito di iniziazione, se non quasi un dovere educativo.
D'altra parte, da un Governo che oscura, mistifica e altera l'informazione a proprio vantaggio, cosa possiamo aspettarci? Solo bavagli...

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