Alessandro Berteotti

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mercoledì 30 giugno 2010

PoliticaMente, per pensare di politica

P0liticaMente. Una iniziativa che l'Associazione AltoMilaneseinRete di cui mi onoro di essere vicepresidente ha preso per cercare di favorire un dialogo più stretto, ma anche più familiare e spontaneo, tra la politica e la gente comune. In un periodo come questo, non è cosa da poco.
L'AltoMilanese è da sempre una terra senza confini e senza riconoscimento, ma è anche un territorio che richiede attenzione alle istituzioni, le quali hanno già perso molte scommesse su di esso.
La vicenda di Malpensa, perfino il fatto di ieri del Consiglio Regionale in trasferta presso lo scalo in brughiera, in realtà nasconde un certo smarrimento di linea, uno sconcerto istituzionale in un momento di crisi profonda del territorio e dell'economia.
Non sapendo cosa fare di meglio, si fa una gita nel verde a vedere gli aeroplani. Ma se qualcuno ha avuto orecchie per ascoltare la voce di chi vive in questo territorio, avrà anche colto le numerose richieste di interventi più mirati, più concreti, anche più progettuali per il rilancio della zona. Ad esempio, la richiesta di portare altri vettori presso lo scalo, per rilanciare non solo l'aeroporto, ma anche l'indotto prodotto dall'iniziativa di Malpensa, che finora è stata davvero deficitaria.
Questa riflesisone fa da sfondo a quanto ho messo come prima parola del post. PoliticaMente è un avverbio con la "M" di mente maiuscola, volendo significare che dobbiamo cercare di guardare alla politica in modo meno intestinale e più intellettuale rispetto al recente passato.
Accanirsi contro Berlusconi rafforza Berlusconi e impoverisce la politica. Pensate alla Nazionale di calcio al rientro dopo l'infusto esito del mondiale in corso: la cosa che ha colpito di più è stata l'indifferenza nella quale essa è stata accolta, e tutti i commentatori sono stati unanimi nell'affermare che questo è anche peggio dei pomodori presi dall'Italia del 1970 che tornava pur sconfitta in una finale mondiale. Quella era passione, questo solo disprezzo.
Abbiamo trasformato la politica in un derby da stadio, tra due contendenti dove alla fine non ci interessa lo spettacolo del gioco, ma solo l'esito della partita. E la sconfitta non è accettata.
Ma la politica è altro, la politica chiede di governare, non solo di vincere le elezioni. La politica è impegno di crescita per il bene comune, non solo per i propri interessi. La politica non si esaurisce in una casta che si autorinnova, ma nell'impegno e nel servizio offerti anche solo per un tempo limitato, finito il quale si ritorna alle proprie attività.
Invece sta diventando costume accettato che la politica diventi (o ritorni) una pratica feudale, dove i padri tramandano i titoli ed i poteri ai figli, contro ogni logica democratica e partecipativa.
Politicamente nasce per tagliare determinati privilegi e per creare, almeno a livello locale, un rapporto più schietto tra cittadino ed istituzione.
Lo fa con le uniche leve che la democrazia vera mette a disposizione, quelle della trasparenza e della partecipazione attiva. Abbiamo creato una tavola rotonda "virtuale" che pone allo stesso tavolo e allo stesso livello sindaci e cittadini.
Da lunedì 28 giugno è iniziata la pubblicazione delle prime risposte che i sindaci hanno fornito su di un tema "scottante": ACCAM. Ieri poi si è svolta l'assemblea di ACCAM che ha cambiato il Presidente, sostituendo nel giorno dell'onomastico Paolo Cicero con Roberto Antonelli.
E proprio oggi, leggiamo nella risposta data dal sindaco di Canegrate Valter Cassani, alla domanda posta riguardo l'essere ACCAM a cavallo di due province: "Gli attriti che oggi esistono non sono tanto tra Comuni del milanese e Comuni del varesotto, ma soprattutto tra la politica della città di Busto Arsizio e gli altri. Nell’ultima convenzione è abbastanza palese una certa arroganza di parte del Consiglio Comunale di Busto, che evidentemente antepone le proprie opportunità amministrative rispetto alla conduzione della società stessa".
Visto che il Sindaco di Busto Arsizio non ha risposto alle nostre domande collettive, sarebbe quanto meno interessante sapere cosa avrebbe da obiettare alla risposta del collega di Canegrate. Anche alla luce del cambio di Presidente, che comunque viene espresso dalla città di Busto Arsizio e, c'è da credere, vicino alla linea politica dell'amministrazione cittadina.
La questione ACCAM merita di essere approfondita e siamo felici di averlo fatto proprio in un momento ed in un passaggio cruciale per questo Ente, nell'intento anche di far capire ai cittadini qualcosa in più di quanto le affermazioni ufficiali non possano fare.
Accendiamo i cervelli per non vivere da sudditi che si illudono di essere in democrazia.

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