Alessandro Berteotti

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mercoledì 2 maggio 2018

Come finirà?

Il 4 marzo non è più solo la data di nascita di Lucio Dalla, ma anche quella di un grande pasticcio all'italiana. Il voto espresso dagli italiani, peraltro nella piena applicazione della democrazia e quindi non criticabile, ha creato una situazione di stallo dalla quale sarà assai difficile uscire. Perché?
Per diverse ragioni.
La prima e più evidente in questo momento è che durante la campagna elettorale ogni partito o coalizione ha teso più a denigrare i propri avversari, utilizzando ogni metodo e argomento, lecito o meno, anziché dare un'immagine chiara e comprensibile ai più del proprio programma. Questo sta creando i presupposti per cui nessuno può parlare con alcuno senza doversi smentire su quanto detto in campagna elettorale e quindi rendersi immediatamente non credibile.
La seconda appartiene alla credulità popolare. Basta utilizzare alcune storielle antiche come il mondo, ovvero ridurre le tasse, alzare o dare pensioni a chi non le ha, annullare la fame nel mondo e dare prosperità a tutti, parlare con gli alieni... e molti italiani ci credono e votano questo o quel partito. La riprova sta nel fatto che il giorno dopo le elezioni lunghe file di persone si sono rivolte ai comuni di appartenenza per chiedere la modulistica per accedere al quel nuovo bendiddio...eh già. Qualche solerte impiegato ha dovuto spiegare che prima di tutto si doveva fare il nuovo Governo con la presenza di chi aveva fatto quella proposta, che avrebbe dovuto presentare una legge ad hoc, passare al vaglio della burocrazia interna e trovare le fonti per finanziare l'intervento, pena la cancellazione da parte della Corte dei Conti di qualsiasi legge non coperta finanziariamente. Quindi nella migliore delle ipotesi ci sarebbero voluti almeno un paio d'anni per assistere a questo dramma italiano.
Un terzo fatto deriva proprio dallo stallo in atto. Non serve andare a votare subito, vi sarebbero scostamenti non così essenziali da poter garanti la formazione di un Governo stabile.
Prima di tutto occorre cambiare la legge elettorale, questo "Rosatellum", che ha miseramente fallito per le troppe mediazioni a cui è stata sottoposta la sua origine. Ed anche applicando la cura Renzi, ovvero di arrivare ad una sola Camera per poter eventualmente basare il nuovo Governo su un secondo turno o ballottaggio (ma perché non ci hanno pensato prima?), è necessaria una revisione della Costituzione e dei regolamenti di funzionamento di Camera e Senato, mesi se non anni di lavoro. E se si dovesse uscire da questa situazione, di certo di questo discorso ci si dimenticherebbe in fretta, perché di certo impegnativo per tutte le forze politiche.
Con i Cinque Stelle che si stanno sgretolando nella fiducia elettorale (Brunetta ha detto che stanno diventando antipatici, e una volta tanto sono quasi d'accordo con lui, se non che la gente si sta accorgendo che sono proprio ingenui e incapaci a governare), il PD che non sa ripartire e riparare ai propri errori e un CentroDestra che si cementa solo per arrivare a governare, ma per poi autodistruggersi come già fece negli ultimi vent'anni (la memoria degli italiani è sempre corta da questo punto di vista), diventa davvero arduo riuscire a intravvedere una soluzione a breve. Che era quello che ci prospettava la Comunità internazionale!

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