Leggo le dichiarazioni del collega Salomi in merito alla questione Malpensa Express e non avendo altra possibilità di pubblica risposta, uso le pagine del mio blog per rispondere.
Caro Enrico, stai sbagliando di grosso. Io non faccio demagogia nè campagna elettorale, tant'è che già da tempo tutti sanno che alle prossime elezioni io non sarò candidato. Quindi stai tranquillo che quello che dico lo dico solo da pendolare.
Tu, semmai, fai campagna elettorale, e difendi l'indifendibile, cioè l'azione che la Regione Lombardia sta progettando di mettere in atto contro i pendolari, mettendo per l'ennesima volta le mani dentro le tasche di coloro che risultano essere tuttora gli unici contribuenti che pagano tutte le tasse fino all'ultimo centesimo: i lavoratori dipendenti, che costituiscono il 95% dei lavoratori pendolari.
Noi non abbiamo auto in leasing o carte carburante su cui scaricare le nostre spese di viaggio, caro Enrico. E una Regione che non premia chi fa questa scelta non testimonia civiltà e progresso. Se l'Emilia farà pagare di più ci penseranno i pendolari emiliani a far sentire la loro voce, io vivo qui e faccio sentire la mia qui.
Mio padre, quando portavo a casa un brutto voto e per giustificarmi dicevo che tanti altri miei compagni avevano preso meno di me, mi diceva: tu studia per te, non per fare una gara. Io dò voce ai tanti che non possono farlo, che pagano per un servizio che spesso è carente.
Noi pagheremo di più quando il servizio sarà migliore, per ora tutte le promesse del 2004 non sono state mantenute, e sono passati sei anni. Da sei anni (e più) la Regione promette di dare un servizio migliore, ma finora ha solo aumentato le tariffe di trasporto.
Forse è ora di dimostrare di saper fare qualcosa quando le cose vanno male, senza doversi appellare solo alla sfortuna o alle incapacità altrui anche perchè, mi risulta, comune, provincia, regione e governo italiano sono tutti dello stesso orientamento politico di centrodestra!
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