Alessandro Berteotti

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giovedì 2 dicembre 2010

Un calcio al bilancio

Nell'ultimo consiglio comunale del 30 novembre ho tenuto due brevi interventi che evidentemente non interessano le cronache, ma che credo e spero possano essere di utilità per i cittadini. Il primo era molto semplice, sul fatto che via Vespri Siciliani sia chiusa al traffico da quasi sei mesi. Sembra molto difficile auspicare una rapida chiusura dei lavori che hanno riguardato la realizzazione del nuovo tratto di fognatura atteso da trent'anni. Ricordo che il sindaco Farioli aveva promesso, nell'assemblea di inizio giugno tenuta presso la casa parrocchiale di via Guido d'Arezzo che i lavori sarebbero terminati entro la ripresa dell'anno scolastico, quindi ai primi di settembre. Forse si è scordato di dire di quale anno.
Lo stesso interessato ha commentato questa osservazione dicendo che non ha mai promesso questo. Io non ero solo quella sera, c'erano almeno 80 persone ad ascoltare e proprio alcune di queste mi hanno chiesto di ricordare al sindaco le sue parole, cosa che ho fatto. Agli altri suggerisco di prendere carta e penna e per una volta agire in proprio nei confronti di chi non sa mantenere, se non le promesse, almeno gli impegni.
Il secondo intervento è figlio del primo, anche se tocca il bilancio. Il mio ragionamento parte dal famoso "Bilancio Sociale" che all'inizio di questo mandato l'allora assessore al bilancio Cattaneo ha ipotizzato ma mai concretizzato. Per questo il Comune di Busto Arsizio ha pure preso un premio, senza che mai nessuno abbia visto e compreso di cosa si trattasse. Un premio sulla fiducia.
Di fatto il mio ragionamento è molto concreto: possiamo discutere di capitoli di spesa e di aggiustamenti tecnici finchè vogliamo, ma se alla fine la città va peggio di prima, vuol dire che chi ha amministrato non lo ha raggiunto il proprio obiettivo. Poco contano i risultati economici, se poi mettono in ginocchio una città, il suo tessuto imprenditoriale, civile e storico. Se dobbiamo rincorrere i miti della Pro Patria, giunta all'ennesimo capolinea, per trovare un po' di orgoglio, siamo davvero messi male.
Talmente male che proprio questo tema, quello della consorteria nata per tentare di salvare il salvabile, ha scavalcato i temi del bilancio ed ha trascinato il consiglio in una discussione di un'ora e mezzo dove poi si è arrivati al solito compromesso salvatutto e salvatutti. Anche su questo tema (che non considero di consiglio perchè altrimenti il consiglio si dovrebbe occupare, con molto più coraggio, anche del salvataggio di tutte le aziende che operano sul territorio e danno lavoro a migliaia di persone, ad esempio) si manifesta lo scempio della politica, derivato dal fatto che il tifo per la Pro Patria canalizza centinaia di voti e sarebbe davvero un peccato perderli senza muovere un dito, no?
Così continuiamo a tenerci le buche nelle strade, l'illuminazione fatiscente, le luminarie natalizie solo in centro e la desolazione in periferia, senza che nessuno trovi il coraggio di dire basta a questa situazione. Peccato per l'ennesima buona occasione persa...

1 commento:

un cittadino ha detto...

Semplicemente patetico

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