Alessandro Berteotti

La mia foto
Non ho verità da regalare, se però pensi che dica cose sensate, dillo ai tuoi amici!

venerdì 4 gennaio 2013

Pendolari Express: un fallimento

Già fallito l'esperimento del Lombardia Express, iniziato da meno di quattro mesi. Era sperimentale, certo, ma questo fatto conferma ancora una volta che i pendolari ne sanno molto di più di coloro che pretendono di offrire il servizio attraverso stupefacenti effetti speciali.
Chi aveva criticato da subito questo servizio, lo aveva fatto a ragione. E ancora di più dovrebbe essere ascoltato chi viaggia sulla linea di Malpensa, dove lo stesso servizio viene tenuto in vita solo e proprio dai pendolari, perchè a diversi anni dall'inizio del servizio del Malpensa Express, solo grazie ai pendolari si riesce ad avere un minimo di passeggeri garantito. E qui da anni si pagano prezzi esosi per avere un servizio apparentemente decente.
Se infatti pensate di sedervi su di un comodo treno e godervi un viaggio tranquillo e puntuale, pagando una tariffa da aereo, forse vi sbagliate. Perchè? Ma per il semplice motivo che i treni che normalmente vi circolano sono molto ampi e comodi, ma se salgono turisti con bagagli in orari di punta, si rischia la lite, tanto per dirne una. I turisti tendono a tenere i bagagli vicino a se, addirittura sui sedili. E stiamo parlando di valigie o borsoni di grandi dimensioni, non delle valigette 24ore che sono tipiche degli impiegati.
Il pendolare arriva sul treno fermo al capolinea per la partenza e non trova posto per sedersi, chiede gentilmente di aver spazio ed il turista sbuffando sposta il proprio bagaglio, ma non lo pone delle aree destinate a questo scopo: sa infatti il turista che potrebbe non rivederlo più alla fine della corsa.
Per cui si tiene i bagagli in braccio, o libera solo parzialmente i sedili, sino a che arrivano i pendolari dell'ultimo minuto i quali pretendono vengano liberati quegli ultimi posti disponibili. E qui si sentono le battute più varie: da "i bagagli non sono stanchi per occupare un sedile", a "Lei non ha lavorato tutto il giorno" o viceversa "Lei non deve lavorare tutto il giorno", fino alla mitica "tanto i bagagli non glieli ruba nessuno".
Anche molta gente nelle fermate intermedie resta in piedi. Sopratutto nei periodi in cui si sommano i pendolari lavoratori con i pendolari studenti, che possono arrivare in alcune corse ad avere lo stesso numero di persone in piedi e sedute.
E nei treni ordinari, quelli non definiti Express? La situazione da deportati presso i campi di lavoro non è molto lontana dalla realtà. Ora pensate a chi deve arrivare al lavoro stipato dentro questi treni, magari pagando una tariffazione non proprio così economica, d'estate con i profumi più vari, d'inverno spesso in carrozze gelate, quasi sempre su carrozze mediamente sporche (anche per la maleducazione dei pendolari, però, va detto) ed avendo avuto un aumento del 25% solo negli ultimi due anni, con la promessa di un servizio migliore... e oggi rischiano di non trovarsi più nemmeno il treno da pendolare, perchè mancano i soldi...
Forse vogliono convicerci che il servizio, per pur scadente che sia, è meglio del fatto che non ci sia servizio. Filosofia di bassa lega. Anzi, a proposito di Lega, mi hanno fatto veramente incazzare da pendolare (è vero, non li voto e faccio fatica a considerare la Lega un partito politico) vedere i nuovi manifesti elettorali di questa formazione: il tema è "Tratteniamo i soldi (75% - si può) senza mandarli a Roma". Ma chi ha governato la Lombardia negli ultimi 20 anni? E chi ha governato il Paese per 10 anni negli ultimi 12? Chi ha creato buchi di bilancio enormi, chi ha portato l'Italia sull'orlo del baratro fiscale, chi ha rubato sia a Roma che a Milano in modo vergognoso? Proprio loro, i leghisti duri e puri che continuano imperterriti con i loro slogan che ormai sono solo polverosi proclami. Il non fare ha vinto sul fare. L'idiozia sulla ragione. Smettetela di giocare con la nostra pazienza, che è alla fine.
Esattamente come questo Lombardia Express, nato da una logica di lusso in un momento di magra, nato per dare sprint mentre tutto si ferma. Un tempismo perfetto, condito in salsa di inefficienza. Visto e considerato il disastro generato nel mese di dicembre sulle Ferrovie Lombarde. Complimentoni e auguri, Luigi Legnani (nuovo Amminstratore Delegato di Trenord).

venerdì 28 dicembre 2012

E tu, lombardo, paga...

Mi sembra di ricordare che negli ultimi 20 anni Busto Arsizio sia stata governata, da sola o con coabitazioni targate Forza Italia o PdL, dalla Lega Nord. Uno degli slogan storici di questa presunta formazione politica è il motto: "E tu, lombardo, paga", con riferimento diretto all'altro motto: "Roma ladrona".
Ormai sul fatto che la Lega abbia imparato molto bene e velocemente i malcostumi altrui è fatto risaputo.
Rubacchiare, fare creste sui rimborsi, estorcere e riscuotere: sono diventati maestri. Eppure qualcuno potrebbe dubitare ancora di tutti questi fatti, generati da una magistratura di sinistra e un po' sinistra, sempre pronta a dare contro a questi poveri cristi rappresentanti del Centrodestra.
Ebbene, facciamo un altro discorso. Facciamo in modo di capire quanto il malgoverno esercitato nelle forme più estreme, possa portare una città sull'orlo di un baratro senza fine.
Vorrei qui ricordare e ribadire un paio di punti di quella che fu l'amministrazione Tosi, monocolore Lega: la ristrutturazione dei Mulini Marzoli e il Museo del Tessile. Al di là delle opere, queste ristrutturazioni fatte in buona parte utilizzando i soldi della riqualificazione dell'Asse del Sempione e costate allora in lire circa 70 miliardi cosa hanno prodotto per la città? Dicamolo chiaramente: nulla.
Acquisti come l'ex caserma della Finanza in via Alberto da Giussano, del Calzaturificio Borri, la ristrutturazione di Villa Manara ... opere costate in tutto almeno altri 15 miliardi di lire di allora. E tutti sappiamo che l'ex Sindaco Tosi la combinò grossa con l'acquisto del Calzaturificio Borri, ci fu la condanna di una commissione d'inchiesta su questo fatto, ma tutto è finito in una bolla di sapone. Sempre grazie alla magistratura di sinistra.
Poi però arriviamo alla ciliegina sulla torta: l'Area delle Nord. Da quindici anni è la promessa dello sviluppo dell'area metropolitana di Busto Arsizio, la Porta Malpensa fantasticata dall'attuale sindaco Farioli. Un Porta un po' fatiscente più che fantastica.
Un'area di degrado, dove anzichè palazzi e hotel da ventisei piani, ci troviamo rottami, topi e macerie. Il livello di superficie del tracciato ferroviario dal 2000 è stato conferito al Comune di Busto Arsizio tramite atto notarile con diritto di superficie per 99 anni. Passeranno tutti senza che si sia fatto niente.
Nel frattempo proprio quel piano che prima almeno era un'area di sfogo per i pendolari che potevano parcheggiare più di 200 auto, ora è stato chiuso e transennato ed io ho la sensazione che non verrà riaperto troppo presto. Perchè? Forse perchè dà fastidio a qualcuno. Forse perchè la Presidente di AGESP abita in zona e i lavori sono stati conferiti dal Comune proprio ad AGESP, che è il proprio braccio operativo.
Da notare che così facendo, il Comune ha tolto da anni al Consiglio Comunale ogni voce su questo capitolo, assegnandolo direttamente alla Giunta e ad AGESP stessa. Onnipotenza.
I pendolari possono continare a mugugnare tranquillamente. Anche noi pendolari ormai siamo rassegnati, come un po' tutti gli italiani: il mugugno è l'ultima frontiera, la fase di lamento estremo a cui si può arrivare. Da quando qualcuno non mette più banchetti davanti alle stazioni per raccogliere firme e fare movimento, da quando non c'è più il rappresentante di questa minoranza trasversale in Consiglio comunale, non ci resta che piangere. E allora piangiamo.
Ma tutta la città dovrebbe piangere su questi errori macroscopici compiuti, sono stati dati poteri davvero straordinari a personaggi di pessima qualità, perfino di dubbia dirittura morale. Un capitale immenso è stato sperperato e doveva servire invece per il rilancio di tutta l'area del Bustese, perchè potesse sfruttare le opportunità di Malpensa (tra l'altro, altro bell'affare targato "Poteri Forti ma Stupidi").
Qualcuno si è arricchito, ma la città è enormemente più povera. Allora serve che qualcuno ricordi certe parole profetiche: "E tu, lombardo, paga"...

giovedì 27 dicembre 2012

Le condizioni del mio voto

In questi giorni sto ricevendo richieste di voto da parte di alcuni candidati alle primarie del PD per il Parlamento. Condivido questa iniziativa, che visto il disastro del Porcellum dovrebbero fare anche gli altri partiti, ma nello stesso tempo mi chiedo perchè dovrei dare il mio voto a questo o a quel candidato.
Loro chiedono il mio voto, ma io posso solo giudicare le persone che conosco, altri non li conosco e non è detto che siano meglio o peggio dei primi. Ma soprattutto, nessuno di loro è in grado di dirmi cosa farà il partito per me. E allora mi sento di dettare io le regole per avere il mio voto.
Al di là della identità del mio candidato, vorrei conoscere l'identità dei partiti che rappresentano, i valori e gli ideali e poi il programma di Governo. Infatti, il Porcellum non è in grado di assicurare da solo la governabilità del Paese, visto che anche nel 2008 il Centrodestra ha vinto con grande margine, ma poi non ha mai realmente governato, un po' per le leggi "ad personam" e un po' perchè gli obiettivi dei due partiti di maggioranza erano così lontani tra loro da non permettere altro che la sopravvivenza della legislatura per dare un grosso contributo economico agli eletti. E questa dovrebbe essere la prima cosa da cancellare.
Quindi, le condizioni per avere il mio voto sono:

- subito una legge elettorale giusta e capace di rendere possibile il governo del Paese, con uno sbarramento di almeno il 5% e premio di maggioranza pari al resto di questi voti;
- patto di governo con vincolo di rappresentanza: chi viene eletto resta nel partito con il quale è stato eletto o se ne va dando le dimissioni da parlamentare. Abolizione del Gruppo Misto, retribuzione dei parlamentari proporzionale alla loro presenza in Parlamento e agli obiettivi di Governo (se non raggiungono gli obiettivi viene loro tagliato lo stipendio l'anno successivo, in proporzione agli obiettivi non raggiunti);
- legge di regolamentazione del conflitto di interesse per tutti i parlamentari: no alla candidatura e all'elezione per tutti coloro che posseggono o controllino media di ogni genere, inclusi i canali della pubblicità;
- legge speciale per il lavoro ai giovani, anche con patti di solidarietà tra generazioni: chi esce dal lavoro per andare in pensione può scegliere forme di part-time in abbinata con un giovane;
- legge sulla sanità garantita nel rispetto della Costituzione, soprattutto per gli anziani, i malati terminali e le persone portatrici di diversa abilità;
- legge di riforma di tutta la burocrazia locale e nazionale, abolizione di tutte le provincie e ristrutturazione in chiave di aggiornamento telematico di tutte informazioni riguardanti i cittadini, unica banca dati per i dati amministrativi sia per le persone fisiche che giuridiche ed accessibilità pubblica e libera a tutte le informazioni catastali;
- abolizione di ogni facilitazione sul falso in bilancio e sui reati di origine fiscale e valutaria, con inasprimento delle pene e delle sanzioni, maggiore possibilità di indagine sui reati contro il patrimonio alla Guardia di Finanza;
- istituzione di un ministero per la valorizzazione del patrimonio artistico e naturale, con particolare riferimento al mantenimento dei beni culturali e allo sviluppo di iniziative culturali.

Senza un preciso impegno a mantenere queste linee guida, io non darò il mio voto a nessuno.

venerdì 16 novembre 2012

Il meccanismo della primiera

Tra i vari giochi di carte, mi ha sempre affascinato il calcolo dei punti per determinare chi, a scopa, abbia diritto al punto di primiera nella mano. Sicuramente i giochi di carte hanno tutti una forte base matematica, anche quelli che apparentemente sono basati solo sulla fortuna, ma quel meccanismo, in particolare, mi è sempre sembrato cervellotico e perfino un po' ambiguo.
Esattamente lo stesso meccanismo mi sembra sia quello che si sta cercando di applicare per la nuova proposta di legge elettorale: cercare di non far capire agli elettori chi ha vinto, applicando metodi strambi e distorsivi della realtà, che invece non ha bisogno di interpretazioni. Basta guardare alle recenti elezioni americane. Non sto dicendo nulla di nuovo? Lo so.
Ma che ci posso fare io se nessuno, fra chi ci governa, applica il buon senso ed il rispetto dei cittadini?
Sapete qual è la cosa che mi offende di più in questa ultima legislatura? Che a parte i primi mesi, quando ancora il Governo precedente era titolato da un consenso popolare dovuto più all'incapacità degli avversari che per propri meriti, siano almeno tre anni che chi governa è all'opposto della volontà popolare.
Prima facevano leggi "ad personam", ora le fanno "ad gruppum", ovvero solo per la cosiddetta Casta (da non confondere con Letizia). La gente normale può anche pagare tasse fino a dissanguarsi, essere rifiutata dai pronto soccorso, trovarsi esodata dopo 35 anni di lavoro, trovare aumentati i prodotti causa IVA e sopportare, ma pensare che le zuffe da cortile che si vedono in TV non siano fatte a tutela e beneficio del cittadino, ma solo per garantire un livello di potere a persone che in buona parte dovrebbero stare in galera, le può mandare in bestia.
Pensateci, politici. E poi non soprendetevi del successo di Grillo. Se pensate che sia un male sociale avere a che fare politicamente con lui, è perchè lo avete creato voi.

mercoledì 7 novembre 2012

Una speranza, ancora Obama

Alle prime luci dell'alba di oggi arriva la notizia che Obama è stato rieletto Presidente degli Stati Uniti. In quel momento ho pensato che forse quell'alba avrebbe potuto essere o diventare l'alba di un nuovo futuro, di una nuova speranza.
Un'alba che fa uscire il mondo dalle tenebre della finanza fasulla, di un modo di essere basato sul debito e non sulla crescita, sulla speculazione e non sulla solidità. Un mondo cui i giovani possano guardare con speranza e gli anziani con fiducia, dove non conta solo avere ma anche, e soprattutto, essere.
L'alba di un rinnovamento, soprattutto per noi italiani, di una rinascita morale e sociale, non dettata dai Grillo o dai Di Pietro, ma dall'ascolto della vera volontà popolare, in cui l'altro non sia qualcosa di estraneo, ma un portatore di valori con cui confrontarsi per uscire più ricchi, più solidali, più forti.
Ora il sole è alto nel cielo, la poesia dell'alba, dei colori tenui, del mischiarsi dell'aria sospesa tra il freddo della notte e il calore del mattino, sembra essere solo un'immagine, ma sappiamo che quel sole è lo stesso che poche ore prima scacciava la notte con i primi timidi raggi. Ecco, vorrei che il tiepido affacciarsi di quest'alba possa diventare presto il calore della speranza del futuro nostro e dei nostri figli, di tutta una società che da troppo tempo aspetta un riscatto che i Governi precedenti non hanno saputo assicurare.
Provaci ancora, Obama!

METEO