Alessandro Berteotti

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venerdì 16 dicembre 2011

La democrazia tradita

Se questa crisi economica e politica ha un merito, è quello di portare alla luce i nervi scoperti che in questi ultimi quattro anni hanno avvelenato e quasi ucciso la nostra democrazia.
Lo scellerato patto politico tra Lega e Pdl per il governo del Paese, ha portato a risultati decisamente catastrofali per la nostra economia, fiaccata e drogata per puri interessi di poltrona. Da parte di Berlusconi, per potere avere finalmente una liberatoria per tutti i malaffari combinati negli anni, puntualmente registrati e perseguiti dai magistrati; da parte della Lega, per un'interesse di corporazioni e di categorie, oltre che di dirigenza di partito, che poco o nulla hanno a che fare con una base militante che crede in certi valori.
Il condizionamento operato tramite i media, nella gran parte controllati dal centrodestra e non, come dice il suo capo, dal centrosinistra (a cui deve essere semmai riconosciuto un ruolo di "resistenza" e di contestazione alle populistiche iniziative di questa mal assortita compagine), ha fatto sì che la trasparenza e l'indipendenza dell'informazione giornalistica, di per se garanzia primaria per la democrazia, sia stata messa in dubbio proprio tramite questi sistemi.
La gente è stata condizionata a ragionare per fronti opposti, prima inculcando la pratica del bipolarismo come scienza esatta, poi fornendo, proprio tramite la stampa, le ragioni e le giustificazioni all'azione di partito e di governo, anche quando le azioni erano inefficaci, inefficienti e soprattutto distruggevano quello che di buono il nostro Paese era riuscito faticosamente a costruire in questi anni dal dopoguerra in qua.
L'azione è sicuramente cominciata molto tempo prima, ma gli effetti peggiori si sono manifestati proprio in questi anni. Ricordo un'affermazione di Di Pietro che disse all'indomani del voto del 2008: "Siamo di fronte ad una dittatura dolce". Di Pietro si è sbagliato solo su di una cosa: non è stata dolce.
Il Governo di Berlusconi ha operato contro la volontà parlamentare, imponendo il voto di fiducia ad ogni sintomo di malessere interno. L'imposizione dei candidati e degli eletti, attraverso la preselezione di segreteria politica, il "Porcellum" di Calderoli, è stato il grimaldello col quale si sono fatti i danni peggiori a questo sistema democratico. Per questo ritengo che la sua eliminazione debba essere la priorità di questo attuale Governo Tecnico, subito dopo la sistemazione dei conti pubblici. Le manovre in atto proprio in queste ore mandano un segnale chiaro di minaccia di intoccabilità, cosa che non deve succedere.
L'esito è, piaccia oppure no, quello che abbiamo visto su LA7 nelle scene con Razzi. Vedere un deputato vendersi alla maggioranza solo per conquistare un effimero beneficio personale, mettendo in ginocchio il Paese e l'economia è squallido e disonorevole. Faccio spesso raffronti col Giappone, un paese distrutto dalle bombe atomiche alla fine della seconda guerra mondiale e che ha saputo rinascere, ma anche alla sua logica del dovere e della civiltà, tanto distanti da noi, quanto invece dovremmo essere a loro vicini. Se fosse successo là quello che diceva il parlamentare nel video, quello avrebbe fatto harakiri la sera del video. Qui invece continua a sperare di prendere il vitalizio.
Non so se la magistratura vorrà riscontrare un reato in quello che quell'uomo afferma, ma forse lo dovrebbe fare. Lo dovrebbe fare con lui e per tutti quelli che ora stanno imponendo agli italiani un giro di vite che colpirà i più deboli, i più indifesi dalla tasse e dalla cospirazione che era in atto con quel modello di antidemocrazia.
A quei leghisti che ora protestano in aula si dovrebbe dire, al di là delle battute, che spieghino ai loro elettori perchè li hanno traditi fino a questo punto, li hanno venduti a questo sistema e ora agitano simboli e adottano atteggiamenti da bambini dell'asilo. Spieghino loro agli elettori perchè l'ignoranza e l'interesse personale dovrebbero stare o restare al Governo, grazie alla loro legge balorda e agli interessi che hanno sostenuto a danno dei veri poveri, dei veri operai.
Non basta vestirsi da operaio per esserlo veramente, bisognerebbe vivere con il loro stipendio anzichè prenderne solo le vesti. Avrebbe fatto meglio la signora Numerato a vestirsi da pagliaccio, forse le sarebbe stato più consono il travestimento.

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