Alessandro Berteotti

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martedì 9 agosto 2011

Con le pezze al culo

Le notizie di questi giorni si rincorrono per darci il senso di come si distrugga l'economia mondiale. O per meglio dire, di come stia per finire l'epoca del capitalismo mondiale. Ormai non ci sono più Stati virtuosi e Stati spendaccioni, tutti fanno il possibile per parare la prossima mossa di un mercato impazzito, ben sapendo che non ci sono molti margini di manovra.
Se perfino l'America perde la tripla A di S&P, se la Francia la maniene solo perchè ha le redini della Banca Mondiale, se tutti gli altri paesi Europei scoprono che da soli non ce la possono fare, per cui danno una mano più o meno concreta ad Italia e Spagna... beh, provate a pensare a tutti gli Stati che vivono al margine della civiltà, di chi campa con una manciata di euro al giorno qui da noi e con meno di due dollari nel resto del mondo. Poi torniamo a parlare di come si brucino 200 miliardi di euro in poche ore, di quale possa essere la dignità dei nostri governanti di fronte a queste cose, di come ci si possa sentire, se solo si ha una coscienza.
Chi cerca facili guadagni nel mondo azionario, speculando senza muovere un dito e senza meritare un centesimo, ma decidendo le sorti dell'economia mondiale, meriterebbe la galera. Purtroppo il mondo odierno è stato plagiato, la coscienza cancellata e resa incapace di condurre l'azione di governo nella linea del "bene comune"...
Bene, e allora? Si chiederà chi sta leggendo queste righe... La sai davvero lunga, ma allora cosa facciamo? Amico che leggi, se ti è venuta questa domanda, ricordati JFK: "non chiedere cosa può fare il tuo Paese per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese". Ora il nostro Paese è il mondo.
Ma anche se ci limitassimo alla nostra povera Italia, chiediamoci (e lo chiedo a chi sostiene da anni questo Governo di incapaci): cosa posso fare per cambiare? La cosa più semplice di tutte: dire a tutti che questo Governo non ti piace! Proprio stamattina, parlando con un amico, mi veniva posta la solita domanda: "ma se mandiamo a casa questi, poi chi ci arriva?". Sinceramente non lo so, ma le regole di questo gioco non mi piacciono, non mi piace che si continui a guardare a questo Governo come il minore dei mali quando invece è un male incurabile.
Nel nostro Paese si è instaurato un gioco di potere che non permette la libera espressione della democrazia. Questa espressione non è tanto dettata dal fatto di avere un sistema elettorale da burla (nel senso che se ne infischia di lasciare scelta all'elettore, essendo figlio di una strategia monocratica di partito, quindi antidemocratica per definizione), da cui poi discendono tutti i giochi di potere, le cariche, le nomine che questo comporta a tutti i livelli, per certe cose con la complicità dell'opposizione (dal momento che una carica non si rifiuta mai). Il vero problema nasce dalla coscienza delle persone, dall'essere ormai corrotti dalla metafora del boia (è un brutto mestiere, ma qualcuno lo deve pur fare... "deve"?), per cui se qualcuno ruba tutti possono rubare, se qualcuno è corrotto tutti possono essere corrotti, e via dicendo.
La cosa più triste per me è che ancora una volta, dentro questo discorso, a rimetterci le ossa, alla fine, saranno le famiglie, quelle che hanno il reddito fisso, quelle che vivono solo con l'assistenza economica dei genitori anziani, quelle che non riescono a formarsi perchè manca il lavoro e non ci sono abbastanza soldi, quelle che hanno bambini o genitori malati, quelle che non possono più godere dell'assitenza sociale perchè questa non c'è più... perchè quelli che lavorano e prendono uno stipendio fisso tra poco saranno solo dei cimeli da cui liberarsi il più presto possibile, perchè gli errori dei padroni li pagano i lavoratori quando perdono il posto.
E poi perchè il Governo anzichè abbassare le tasse o ridurre il debito pubblico (nel nostro paese non si possono fare entrambe le cose), ha deciso di lasciar crescere le tasse e di aumentare il debito pubblico. Questo è il padre di tutti i problemi. Se il meglio che abbiamo dal punto di vista della gestione economica del Governo si chiama Tremonti, siamo messi male.
Il giudizio non è mio, ma del presidente dell'Associazione delle Famiglie numerose.
Dopo 25 anni di battaglia non sono riuscito ad ottenere nessun riconoscimento per le famiglie numerose e monoreddito. Ho speigato decine e decine di volte quali siano le difficoltà in cui si dibatte questa tipologia di famigla, peccato che in Italia tocchi solo il 5% della popolazione e quindi non vi sia alcuna possibilità di avere un riconoscimento del reddito famigliare alla francese, ad esempio, proprio per il principio del Padre dei Problemi: non si può perdere base imponibile, altrimenti addio tasse.
Sempre per questo motivo, non si riuscirà ad estinguere l'evasione fiscale ed il lavoro nero. Anche chi ha pochi soldi se può fa la cresta sulla badante, si arrangia con le fatture del'artigiano che deve fare il lavoretto a casa... altrimenti non ce la fa. Perfino la ditta e l'imprenditore più onesto non può fare a meno di fare qualche acquisto o erogare qualche lavoro in nero, se vuole arrivare a fine mese.
Il sistema sta crollando perchè l'abbiamo drogato a tal punto da non sapere più quali siano le vere regole del gioco. Non sta più in piedi da solo, ecco perchè non ci decidiamo a cambiare Governo: sappiamo che cambiare le perosne potrebbe non bastare, se non si cambia radicalmente l'impronta dello Stato e non si ritrova una valenza di comportamento etico, che detto così sembra una vera utopia.
La nave affonda e l'orchestra suona... proprio come il Titanic. Un'amica mi dice: credo nella profezia degli Antichi Maya, la Terra chiuderà il suo ciclo nel dicembre 2012... vero, forse finirà l'epoca capitalistica, ma ancora non siamo pronti con cosa la potrà sostituire, se non il caos. Londra insegna.

1 commento:

alberto pirani ha detto...

Condivido talmete quello che hai scritto che ho pubblicato il tuo articolo sul mio blog dove troverai anche la mia risposta alla tua domanda.
Alberto

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