Alessandro Berteotti

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domenica 22 novembre 2009

Il sultanato delle banane

Slittamento progressivo del potere legislativo dai rami del parlamento all'esecutivo. E' quanto sta avvenendo legislatura dopo legislatura dall'inizio della cosiddetta seconda repubblica in poi. Come?
Realizzando il programma di governo attraverso decreti legge d'urgenza e disegni di legge di iniziativa governativa combinati alla richiesta di fiducia. Risultato? Tempi contingentati, blocco di emendamenti di qualsiasi tipo in aula e votazione. Fino a oggi nel corso di questa legislatura è stata chiesta la fiducia per 26 volte - l'ultima sulla privatizzazione dell'acqua - e il lavoro delle camere è ridotto sempre più a una ratifica di decisioni prese dal governo.
In Germania, dall'inizio della storia della repubblica federale, la fiducia è stata chiesta in tutto per 5 volte e i decreti d'urgenza non esistono, o meglio si ricorre a questi solo in caso di guerra o grandi catastrofi.
In Francia con la revisione costituzionale del 2008 le assemblee parlamentari hanno visto rafforzarsi il proprio ruolo, tuttavia Segolene Royal, prima delle ultime elezioni presidenziali, di fronte a quella che è una crisi delle rappresentanza dei cittadini in politica, lanciò una sfida: una terza camera di cittadini sorteggiati in un campione molto vasto, in modo da rappresentare efficacemente la società, a cui governo e parlamento deve rendere conto. Successe un finimondo da destra a sinistra, partito socialista compreso. Attualmente la Royal sta sperimentando la democrazia partecipativa a Poitiers nella regione che presiede.
In un sistema democratico - comunque - la tripartizione dei poteri - esecutivo, legislativo, giudiziario - e la loro indipendenza è la condizione fondamentale della dialettica democratica.

Quando si dice il paese delle banane si pecca di ottimismo. Di Pietro aveva definito l'ipotesi di questo governo Berlusconi come una "dittatura dolce", così si sta dimostrando.
L'Italia rischia di passare dal sogno all'incubo senza nemmeno accorgersene, ma soprattutto coloro che sostengono le tesi dell'attuale Governo non sembrano essere coscienti di ciò che sta accadendo, anche perché sono diventati minimalisti o almeno particolaristi, nel senso che a loro frega solo che siano soddisfatte le loro piccole pretese, senza curarsi del fatto che questo metta in ginocchio l'intero Paese. Grazie di cuore, signori!

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