Alessandro Berteotti

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giovedì 3 novembre 2011

Qualsiasi alternativa è meglio di questo Governo

Sarò banale nel dire che il momento è drammatico, sia economicamente che politicamente. Forse non lo è mai stato in modo così chiaro, limpido e derterminato nelle cause e negli effetti in tutta la storia della nostra Repubblica. Ed anche sapere di chi sia la responsabilità diretta di tutto questo, parrebbe non aiutare a risolvere il problema.
Invece il punto è proprio questo. La debolezza del nostro sistema economico è determinata in campo internazionale dalla fragilità del nostro sistema politico, in particolare dalla fragilità della maggioranza che sta governando il Paese.
Quando il Governo pone la fiducia per assicurarsi una sopravvivenza temporanea fino alla prossima fiducia, compie un'operazione di facciata perchè di fatto esistono due fatti inconfutabili: l'oggetto (qualsiasi esso sia) in approvazione non è condiviso dalle parti che poi lo voteranno e comunque lo faranno solo perchè l'accordo politico fra le parti è sempre frutto di una mediazione al livello più basso possibile.
Di conseguenza le decisioni assunte sono sempre frutto di un'azione di mediazione che lascia sempre più scontente le basi elettorali di PdL e Lega, ormai fra loro distanti anni luce.
Un inciso: non mi sono mai spiegato come mai un partito politico diverso da quelli storici di rappresentanza costituzionale delle minoranze come l'Unione Valdotaine o la SudTirol Volk Partei, privo di una rappresentanza nazionale, possa governare il Paese in nome di una porzione dello stesso (la presunta Padania).
Detto questo, da questo conflitto permanente o pace armata, se preferite, non può venire niente di buono. Questo stato può soddisfare una parte dell'elettorato italiano, ma non inganna l'Europa. la quale però, a sua volta, si trova prigioniera di una situazione di garanzie incrociate che permette all'Italia di andare a vendere fumo e di ottenere riconscimenti alla propria non-azione (si legga in proposito il testo della famosa lettera d'intenti presentata da Berlusconi al Consiglio d'Europa).
Ma i mercati finanziari se ne possono fregare di tutto ciò e mettono l'Italia in castigo con lo spread dei bond, che detto così sembra un film d'azione.
No, da questa situazione si esce solo con un grosso messaggio di discontinuità, di volontà di uscire da questa viscida palude politica. L'attuale governo ha conquistato e mantiene un livello di potere non riconosciuto a livello internazionale e si mantiene solo "comperando" il consenso di ignobili transfughi di partiti di minoranza, assetati di denaro e di una effimera notorietà. Essendo venuto meno quello "spirito di servizio" di De Gasperiana memoria, essendo ormai dimenticata ogni forma di umiltà, vissuta e letta come una debolezza e non come un valore, mai questo governo rassegnerà volontariamente le proprie dimissioni.
In un momento in cui tutti i sondaggi indicano l'inesistenza della maggiornanza attuale nel corpo elettorale, il Presidente del Consiglio non trova altro da dire che "non esiste alternativa a questo Governo".
Il mondo intero invece gli sta dicendo che QUALSIASI ALTERNATIVA E' MEGLIO DI QUESTO GOVERNO, solo lui pare non se ne sia accorto: perfino i suoi stanno ormai suonando la ritirata.

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