Alessandro Berteotti

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Non ho verità da regalare, se però pensi che dica cose sensate, dillo ai tuoi amici!

giovedì 15 maggio 2025

Inquietudine

Leggo che il patrimonio personale delle quindici persone più ricche d'America sommano insieme il PIL dell'intera Italia: circa 2.400 miliardi di dollari.

Ci sono nomi come Elon Musk, Zuckerberg, Bill Gates, Jeff Besoz, Ellison, Ballmer... E allora mi nasce un po' di inquietudine.

Le aziende di queste persone si chiamano Meta, Oracle, X, Google, Microsoft, Nvidia, Dell... Ovvero le imprese internazionali che gestiscono i nostri computer, tablet, telefoni, i nostri dati, insomma. I nostri dati personali, le transazioni bancarie, le mail, i post e i commenti ai post, le comunicazioni pubbliche e private. E molto altro ancora. Pensare che la nostra vita possa essere davvero "privata" e' quasi un'illusione.

L'informazione: il petrolio, ovvero l'oro del XXI secolo.

Così facendo succede che l'America non sia più e solo uno Stato che produce ricchezza dall'industria, ma dai servizi. Ecco allora che cominciamo a capire perché Trump giochi coi dazi, ed ecco spiegato perché lui non voglia che ne vengano posti alle imprese di servizi che lo sostengono. Ricordate chi era presente alla festa di insediamento del Presidente Trump del 20 gennaio 2025? Sono passati in rassegna proprio quei nomi, quelle persone che più avrebbero da temere in caso di ritorsioni e economiche e commerciali, come prospettato dalla UE.

Ecco perché mi inquieto. Non esiste ragione al mondo per cui ricchezze di questo genere debbano essere possedute da poche, pochissime persone. Una centrale di potere enorme e non soggetta ad alcuna forma di controllo da parte pubblica, anzi con la possibilità di controllare Stati e popoli. 

venerdì 2 maggio 2025

Ipocrisia

Ipocrisia. Inganno, lusinga, falsità. Il male più diffuso e malvagio, quello che ti prende, ti illude e poi ti lascia vuoto e sconfortato. Tu vorresti che tutte le persone con te, a cominciare da quelle più care, siano sempre sincere ed aperte, vorresti che la società sia così. Ed invece è davvero raro trovare qualcuno che non sia ipocrita, trovare anche nelle istituzioni qualcosa o qualcuno che non lo sia. Ipocrita.

Qualche esempio. Guardiamo da tre anni la guerra sotto casa tra Russia e Ucraina, ma a furia di guardare immagini terrificanti, siamo quasi entrati nel circolo delle telenovele. Non pensiamo a centinaia di migliaia di morti e feriti, usati da governanti ambiziosi e ambigui, ma siamo quasi al tifo da stadio. Non ci scandalizziamo per i morti civili che ogni giorno sono trucidati da strumenti di morte che diventano ogni giorno più precisi e devastanti. La guerra alimenta la guerra. E nel mondo, ora, ci sono altre 55 guerre, per lo più sconosciute al nostro sapere.

C'è il segreto di Stato. Per lo più per crimini e stragi che avvengono coperte o volute dallo stesso Stato. C'è l'informazione che non informa, perché diventa sempre più difficile trovare la possibilità di non omaggiare il potente di turno assecondando la sua modalità di comunicazione. C'è Internet che ogni giorno, volenti o nolenti, ci massacra con la sintesi di tutto questo. Sì, certo: anche io ne sto usando le potenzialità e quindi sono anch'io un ipocrita telematico. Vero. Ma almeno ho il coraggio di ammetterlo.

Guardatevi intorno, ma soprattutto guardatevi dentro. Anche perché ci siamo talmente abituati all'ipocrisia che la consideriamo quasi un valore, vorremmo sentire parole di conforto, di apprezzamento, di gratificazione anche se non le meritiamo (e lo sappiamo), ci basta quell'illusione per credere di poter andare avanti. Se queste parole vi colpiscono, allora fermatevi e riflettete. Cercate le vostre ipocrisie. Non lasciate che la menzogna vi avvilisca al punto da non riuscire a credere in voi.

mercoledì 30 aprile 2025

Difficile cominciare

Sono tempi difficili che richiedono molto buon senso, attenzione e prudenza in ogni passaggio della nostra vita. Questo perché un ordine economico e politico rimasto a lungo senza scossoni dopo la fine della guerra fredda è diventato improvvisamente una polveriera pronta ad esplodere. 

Per questo trovo difficile cominciare a riflettere sulle cose del mondo quando abbiamo allo stesso tempo crisi della democrazia, scoperta della democratura, scoppio di guerre vere e guerre commerciali di portata mondiale, crisi delle coscienze, crisi della politica, delle istituzioni, dei grandi riferimenti. 

Con la morte del Papa ci stiamo accorgendo che anche la religione si nutre di idee e valori fin troppo terreni, ignorando o dando diverse interpretazioni ai Vangeli e alla Bibbia stessa. Anche se in realtà è sempre stato così.

Ecco quindi un tema da cui forse si può cominciare, una parola sentita tante volte anche in questi giorni ma forse poco compresa. 

Ipocrisia. 

Ne parlerò nel prossimo post.

lunedì 28 aprile 2025

Ritorno

Negli ultimi anni non ho avuto molta voglia di scrivere il blog, ma la morte di Papà Francesco e, più in generale, la sua malattia, mi hanno fatto molto riflettere. Su di me, sulla società, sugli errori veri e presunti della vita. Ciò che appare e non è, ciò che accade e non è, ciò che è ma ignoriamo.

Ripartire è sempre uno sforzo che soprattutto si manifesta all'inizio, poi si riprende. Meglio così che continuare su di una inerzia stanca e svilente 

La verità è dura, ma va affrontata e capita.

Come ci siamo ridotti in questi anni? Dove ci ha portato la tecnologia? Cosa ci fa pensare che l'anima abbia bisogno di sincerità e fiducia anche quando non c'è Dio?

Qui sono e mi risponderò per quello che capisco, senza bisogno di intelligenza artificiale.

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