"Sembra che il bene e il male dipendano dall'opinione pubblica", come se "ciò che è morale o immorale dipendesse, in fondo, dai numeri" da quello che gli altri, "rappresentati come maggioranza, pensano sui valori".
E' quanto afferma l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei cardinale Angelo Bagnasco, sottolineando - nell'omelia per la festa di San Lorenzo - che quello dell'opinione pubblica è forse "il più subdolo e strisciante" dei "poteri ingiusti che vorrebbero imprigionare la libertà della Chiesa e dei cattolici". "A dire il vero - prosegue il cardinale - c'é anche chi ritiene e proclama che non ha più senso parlare di moralità e di immoralità, poiché, essendo impossibile, essi pensano, conoscere la verità delle cose, ognuno decide individualmente e assolutamente ciò che è bene o meno, basta non disturbare troppo gli altri".
Come è esperienza di tutti, col passare del tempo questo "disturbare non troppo" restringe sempre di più il suo campo, e la libertà individuale, coincidente con le voglie e le emozioni individuali, si allarga sempre di più nell'affermazione di sé".''E' questa una vera e propria ideologia - afferma il cardinale Bagnasco - che mina alla radice la costruzione della persona: essa, in questo modo, non e' riconosciuta responsabile di se', ma e' consegnata in balia di se stessa, senza punti di riferimento etici, senza principi di fondo universali e assoluti. Si trova smarrita e frantumata''. L'opinione pubblica ''minaccia la liberta' del credente'', e' una ''vera e propria ideologia che mina alla radice la costruzione della persona''. ''San Lorenzo - afferma Bagnasco - ha resistito di fronte alle pretese ingiuste dell'imperatore Valeriano che gli intimava di consegnargli tutti i beni della Chiesa di Roma. Ma ha dato la vita''. All'imperatore, che in quel momento storico aveva la pretesa di ''definire il bene e il male in modo arbitrario'', oggi corrisponde, secondo Bagnasco, il dominio dell'opinione pubblica, forse ''il piu' subdolo e strisciante'' dei ''poteri ingiusti che vorrebbero imprigionare la liberta' della Chiesa e dei cattolici''.
Agenzia ANSA del 10.8.2009 - Finalmente una parola chiara della Chiesa, dopo i tanti "detto e non detto" dei mesi passati. Credo che ogni riferimento alla situazione politica italiana attuale sia assolutamente voluto e, di conseguenza, deriva un netto giudizio anche alla moralità del Presidente del Consiglio. E' ora che i cattolici riflettano su queste cose non solo dal punto di vista del loro interesse economico e sociale, ma prima di tutto della moralità richiesta come fedeli.
E' da tempo che mi batto per questo, forse senza avere un seguito folto, ma convinto che le mie idee ed i valori che ho appreso durante la mia vita mi obblighino a dire queste cose anche se fossi rimasto l'ultima persona sulla Terra ad affermare questi principi.
Mi piacerebbe che potessero riflettere su queste cose soprattutto coloro che meno di altri potranno essere raggiunti, ovvero pensionati e casalinghe che hanno come unica fonte di informazione la televisione, che purtroppo tende a non fornire elementi di giudizio su questi argomenti. Allora invito i figli ed i nipoti di queste persone a diventare protagonisti della loro informazione: portate queste notizie e questi spunti di riflessione a chi è raggiunto da notizie date a senso unico, perchè oggi è facile instaurare un regime basandosi solo sulla disgregazione dei valori e sulla leva di una opinone pubblica addomesticata.
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