Alessandro Berteotti

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lunedì 22 dicembre 2008

Il Consiglio dei Miracoli?

Quello che andremo a vivere stasera rischia di essere uno dei consigli più difficili tecnicamente e politicamente, degli ultimi 20 anni. Eppure rischia anche di essere il solito noioso consiglio.
Perchè?
Il motivo è semplice: le delibere che arrivano alla votazione del consiglio su disegno della Giunta, non sono apprezzate nemmeno dalla stessa maggioranza, che dovrebbe digerirsi alcuni passaggi (soprattutto su AGESP Servizi, ma anche sulle partecipazioni con privati e sul PGT), che non piacciono ad alcuni consiglieri di maggioranza.
Ma i partiti invocano (e pretendono) un voto compatto. Non votare queste delibere da parte di qualche consigliere di maggioranza potrebbe far suonare il suo de profundis politico.
Da qui le difficoltà tecniche e politiche. E da qui anche la consapevolezza che dopo le discussioni appassionate, i distinguo, le precisazioni e le puntualizzazioni, sarà molto probabile che il voto finale si risolva nel più classico dei voti.
Eppure io sono convinto che questo voto peserà al di là di ciò che, nei rispettivi schieramenti, le segreterie imporranno come voto; la libertà non è praticata in questi schemi di voto e che da sempre affermo il termine "Libertà" come non appartenente ai partiti (per cui farebbero meglio a cancellarla proprio dalle sigle partitiche).
Non è solo per l'approssimarsi del Natale, ma per motivi molto meno spirituali, anche se non meno ideali, che potrebbe avvenire questo miracolo del rinsavire dei consiglieri.
E' che a tenere compresse dentro un contenitore politico anche anime che non guardano solo al mondo degli affari e dei potenti, ma che hanno e dimostrano sensibilità più vicine al vivere quotidiano, si può arrivare ad una crisi che potrebbe, alla fine, diventare anche istituzionale. Non voglio parlare per perifrasi, girando intorno ai problemi, ma se esiste davvero la sensibilità che percepisco intorno a temi delicati come questi, non passerà molto tempo e qualche cosa accadrà.
Non sarà solo per l'opportunità persa piuttosto che per la fiducia tradita o la voce non ascoltata; sarà perchè questo stato di potere non piace più nemmeno a chi lo interpreta in prima persona, perchè senza coscienza civile chiudiamo baracca e burattini, non ci sarà futuro per nessuno, nè in maggioranza, nè in minoranza.
La città si aspetta, nel silenzio, decisioni rispettose e serie, non semplici affari o comodi accordi: libertà non a caso fa rima con responsabilità.

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