Alessandro Berteotti

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giovedì 8 luglio 2010

I viaggi di Grulliver

Ogni tanto bisogna rinnovarsi e quindi ho cambiato leggermente l'aspetto del mio blog. Come "Internauta", viaggiatore di internet e della società, mi sono messo uno sfondo che richiamasse i viaggi, le avventure, la ricerca di nuove cose, della o delle verità, della vita. Impresa difficile?
Anche a tutti gli esploratori dell'era moderna, da Cristoforo Colombo a Vasco De Gama, a James Cook, tutte le persone dell'epoca avrebbero dato dell'incosciente, del visionario o peggio; il loro equipaggio era costituito per lo più da criminali che avrebbero presto incontrato la forca e che quindi non parteciparono volontariamente, nella maggior parte, all'impresa, ma vi furono costretti da ragioni di sopravvivenza.
Voi invece non siete costretti da nessuno. Se non vi piace il mio girovagare tra le isole della società, trasportati dalla corrente della ragione, non correte nessun rischio: vi basta cambiare sito per essere al sicuro. Ma questa riflessione sul viaggio, anche quello che si fa ogni volta che accediamo ad internet, rischia di indicare quale sia il porto di partenza, ma di non sapere quale potrà essere l'approdo. Per questo forse, in troppi trovano poco interessante chi propone, oggi, qualche riflessione che vada al di là dell'effimero, della battuta, del conformismo.
Siamo sempre più abituati alla confortante "normalità" della vita, al mare calmo come l'olio che si apre tra cucina e salotto, per cui facciamo fatica a prendere coscienza delle tante cose che cambiano attorno a noi. Ad alzare lo sguardo sul nostro orizzonte, che forse così piatto non è.
Ad esempio, vi siete mai chiesti chi andrà ad abitare le tante nuove case che sorgono dalle decine di gru che vedete in costruzione, che disegnano il profilo della città di Busto Arsizio, dal momento che vi sono già centinaia e centinaia (dicono oltre tremila!) appartementi sfitti?
Perchè si continua a costruire, mentre per tanti è così difficile trovare casa? Perchè vi sono persone, famiglie sfrattate che non trovano casa? Chi costruisce e perchè? Solo per tenere in vita quella catena che costringe il costruttore a creare nuove case per poter pagare quelle precedentemente costruite? Perchè tanti soldi (magari di incerta natura) sono a disposizione e non si sa deve metterli o come riciclarli? Può darsi...
Come un mozzo imbranato seguo la linea del mare e del pensiero libero, seguo i gabbiani della fantasia e al largo del centro città vedo al lavoro tanti mezzi che stanno risistemando e riasflaltando strade comunali, come non succedeva da anni. Non vorrei azzardare, ma direi che sono almeno cinque anni. Bene, cosa succederà la prosima primavera? Lo so, l'ho già detto altre volte: si andrà a votare. Quindi? Un bel nastro d'asfalto può aiutare a conservare la fascia di sindaco, giusto per poi lasciare ancora per altri cinque anni la città piena di buche.
Nuoto fra onde più alte di me per raggiungere una certezza: la Pro Patria si potrebbe salvare dalla retrocessione. Per l'ennesima volta? Per fare che cosa? Un anno si va allo spareggio per la B, quello dopo si retrocede. Dopo tutto quello che è successo in questi ultimi anni, c'è ancora una squadra che si chiama Pro Patria? Io non credo.
Se sono vagamente ironico sulle certezze, vorrei essere certamente ironico sulle vaghezze di questa città, che per anni e anni ignora tasse e tariffe, vantandosi di essere quella che sul territorio impone le gabelle più basse, per poi far partire tramite terzi una raffica di cartelle esattoriali sulla TARSU così esose in certi casi, da risultare perfino patetiche. Qualcuno si è visto recapitare cartelle per 1.800 euro per case non abitate. Quale è il limite del lecito e dell'opportuno, se mai ve ne è uno? Perchè i cittadini dovrebbero ricorrere a perizie costose per contestare cartelle di poche decine di euro o poco più? Ma quando diventano di migliaia, alla pazienza subentra la rabbia per un'amministrazione passata nel giro di una notte da madre a matrigna. E che si è messa in una situazione ambigua e ipocrita, dove molto spesso è lei stessa il vettore che porta agli errori, alle mancanze e alle incomprensioni che ora ci fanno sussultare nel portafoglio. Nel mare ora è apparsa la pinna della squalo Comune...
Basta, sono esausto. Mi adagio sulla rena umida del bagnasciuga in attesa della prossima onda. Sempre che non sia l'onda di uno tsunami che mi porta via da questo blog e mi scaglia sulla bacheca di BustoWeb su Facebook. Ahhh, finalmente i cittadini possono parlare con l'amministrazione, il sito del Comune si è rinnovato, insomma la comunicazione gira. Uhmmm... non sarà che di nuovo dietro a tutto questo ci sta il fatto che ci stiamo preparando alla prossima primavera?
Sono sempre più contento di aver deciso di abbandonare la ciurma e di mettermi a navigare in disparte: potrebbe essere che finalmente approdi al mare della tranquillità. Me ne parlava Peter Pan, ma poi mi ha confidato che non è di questa terra...

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