In questi giorni, in queste ore sentiamo una sola parola sulla bocca di tutti: equità. La gente chiede, pretende che la nuova supermanovra che il governo sta per varare abbia questa precisa caratteristica. D'altra parte, lo stesso Monti nei primi discorsi dopo l'insediamento affermava che le nuove misure avrebbero dovuto far pagare chi finora non lo ha fatto o non lo ha fatto in modo equo.
Così, la pretesa che i parlamentari si riducano in modo consistente sia il vitalizio che lo stipendio, riportandoli a valori almeno allineati agli altri paesi europei maggiori, proprio quella Francia o Germania con cui stiamo trattando le sorti dell'Euro e dell'Europa, non è lontana dal principio che se volete che i vostri cittadini siano in grado di supportare il prossimo massacro che la manovra proporrà, voi per primi dovrete dare l'esempio, anche se con i vostri denari non salverete l'economia dell'Italia. Ma la sua immagine e la sua credibilità, sì.
Questo però è solo l'inizio. Già, perchè a sentire le prime notizie sulla manovra, viene da chiedersi quanto questa abbia la caratteristica di equità. Se parliamo di rimettere l'ICI alla prima casa, stiamo dicendo di colpire milioni di famiglie che avevano trovato giusto, una volta tanto, che l'abitazione presso cui si vive non venga pagata di nuovo con le tasse, dopo che la si è pagata col sudore di anni di lavoro. A questo proposito, i comuni hanno messo anche altre tasse per lenire l'effetto negativo del mancato gettito dell'ICI: non vorrei che questa misura non annullasse le altre. Ad esempio, per Busto Arsizio, che non venga cancellata l'IRPEF Comunale. Non sarebbe equo.
Non è equo alzare l'IVA, per chi ha redditi fissi, come i lavoratori dipendenti pubblici e privati, i pensionati, dal momento che non la possono scaricare; mentre altri, con la partita IVA, scaricano perfino il panino al bar. Non sarebbe equo alzare l'IRPEF, almeno per i redditi fino a 80/100 mila euro, perchè quelli sono i redditi che permettono ad una famiglia di sopravvivere in modo decoroso. Si dovrebbe poi fare l'altro discorso sulla distribuzione del reddito sul numero di familiari presenti, perchè sono stufo di dire che famiglie monoreddito numerose sono quelle più tartassate in assoluto.
Non sarebbe equo non tassare i capitali scudati da una infame legge sul rientro dei capitali. Quelli hanno impoverito l'Italia e sarebbe giusto imporre una tassa di compensazione sui capitali rientrati scudati e riaprire ad altri capitali finora non dichiarati, ma con una tassa minima del 20% e con l'imposizione di reato per chi non apporfittasse di questa ulteriore occasione, ponendo una condanna fino a 5 anni di carcere per coloro che venissero trovati poi con capitali all'estero.
Questo è il momento del sacrificio e del tirare la cinghia, ma non può e non deve essere in carico solo alle famiglie, ai lavoratori dipendendi e ai pensionati. ORA BASTA!
Se si vogliono aiutare le aziende, lo si potrà fare, ma imponendo un rientro dei capitali pubblici offerti come aiuto, attraverso piani concordati a medio e lungo termine. In partica, se ad una azienda viene dato un beneficio fiscale pari ad un milione di euro, essa dovrà risarcire allo Stato (cioè ai cittadini) una quota dei propri utili realizzati dopo questa operazione, fino al raggiungimento del beneficio avuto.
Il lusso deve essere colpito. Non deve essere un diritto, come dice un ignobile spot pubblicitario, che in questi tempi è perfino uno schiaffo alla moralità. E' finita l'ora del marketing al governo, siamo alle cose concrete e sulle cose concrete si deve basare questa azione di rilancio del Paese.
Non dimentichiamo, sempre per equità, che solo quattro mesi fa è stata fatta una manovra da oltre 60 miliardi di euro. Ci si è per anni scandalizzati per la manovra Amato del 1992 o del piano Prodi per entrare in Europa, adesso avremo il piano Monti per restarci, ma banchieri o non banchieri, queste persone devono ricordarsi che governano nel nome del Popolo Italiano e non delle loro lobby.
Altrimenti il popolo potrebbe anche dichiararsi stufo di queste vicende e cacciare davvero a casa tutti.
Gli strumenti per azioni legale e legislative di massa ci sono. Si tratta di far capire a chi ci sta governando ora che anche i cittadini adesso fanno sul serio.
O equità, o tutti a casa.
1 commento:
Egregio sig. Berteotti
la seguo ormai da diverso tempo anche se non mi sono mai fatto vivo. Non sono uno a cui piace scrivere ma stavolta devo fare un'eccezione alla regola. Mi trova perfettamente d'accordo con quanto pubblicato: anch'io ho creduto in Monti, che finalmente cambiasse qualcosa nel mondo della sporca politica ma le prime voci (speriamo false ma purtroppo penso, se non vere, quanto meno probabili) mi stanno facendo fare marcia indietro. È impossibile, è ingiusto, è criminale parlare ancora di aumenti IVA come se nulla fosse successo, non si parla più di eliminazione delle province, non si parla più di diminuzione del numero dei governanti (forse dovevo dire "onorevoli" ma proprio non ce la faccio), non si parla più di tassazione dei capitali... e via di questo passo. Ma dove sono le novità? Dov'è il nuovo modo di fare politica? Siamo nuovamente nel baratro e sprofondiamo sempre più. Siamo caduti così in basso che non riusciamo nemmeno ad arrabbiarci seriamente. Guardi che non sono un giovanotto: ho 75 anni; la mia vita ormai non potrà forse cambiare radicalmente comunque i "governanti" potranno decidere, ma i nostri figli, i nostri nipoti dove andranno a finire?. Malgrado tutto, ho ancora una tenue speranza che si possa risorgere; ma la speranza diventa sempre più debole...
Carlo
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