Alessandro Berteotti

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giovedì 1 gennaio 2009

Buon 2009 a tutti, ma siate vigili!

Il primo post del 2009 non può che augurare a tutti voi un nuovo anno ricco di soddisfazioni e felicità, ma soprattutto uno spirito saldo e capace di affrontare le difficoltà che sicuramente il nuovo anno porterà. Saperlo però ci dà un grande vantaggio, ovvero quello di non restare fermi ad aspettare gli eventi ma, se possibile, cercare di governarli e di ricondurli nella giusta via.
Questo credo sia anche il senso delle parole che ha pronunciato ieri sera durante il Te Deum Monsignor Franco Agnesi nella sua omelia di fine anno.
Chi si aspettava qualcosa di teatrale o di ieratico è rimasto deluso; non così chi invece crede nelle qualità di pastore e di uomo intelligente del nostro Prevosto. Con poche parole liquida la questione locale: sono arivato da troppo poco, datemi il tempo di lavorare con i parroci e vi proporrò qualche suggerimento per la città.
Più preciso il riferimento al discorso del Papa e all'odierna giornata Mondiale della pace, con la ferita profonda che sta insanguinando ancora una volta il vicino Oriente e la Palestina. Occorre moderazione e discernimento che troppo spesso gli attuali governanti non dimostrano, per la pressione che viene loro esercitata dai media e dove è più facile che l'odio prevalga sul buon senso.
Ma il messaggio più chiaro e netto è sulla crisi economica e le scelte operate dal nostro Cardinale Arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, nell'aver disposto una cifra importante per soccorrere le famiglie che sono e saranno più colpite dalla crisi, attivando le Caritas Decanali e le ACLI per individuare e soccorrere tali famiglie.
Un attacco a chi ha voluto criticare questa iniziativa, che può esser letta con diverse angolature: una critica a chi governa per il tentativo forzato di spargere ottimismo, un duro attacco a chi non riesce a supportare localmente il peso delle nuove povertà, chi si illude che per far passare la crisi basti non parlarne.
Un attacco che alla fine tocca il nocciolo della questione: la fine ormai evidente del mondo capitalistico. E da questa presa di coscienza dovrebbe nascere un nuovo modo di affrontare la realtà sociale e quindi anche politica. Interpreto questi stimoli con la speranza della nascita di una società solidale, svincolata dal vecchio duopolio capitalismo-consumismo che negli ultimi 20 anni ha dettato le regole del vivere nel mondo occidentale.
La concentrazione di capitali che causa la sua stessa fine, collassando. Un'immagine terribile, ma estremamente reale, che spiega questo estremo tentativo di indurre al consumismo, utilizzando un "ottimismo di Stato", per non vedere sconfitta definitivamente la teoria del Governo del Benessere.
Spero di avere ben interpretato il senso delle parole di Monsignor Agnesi.

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