Qualche giorno fa ho avuto occasione di frequentare una clinica di Como, Villa Aprica. Per un piccolo intervento ortopedico in Day Hospital, sono dovuto restare in clinica per 12 ore.
Vista la collocazione della clinica, sulla costa del monte che sovrasta la città, e la durata della degenza, ho preferito parcheggiare dentro l'unico piccolo parcheggio disponibile in zona, anche indicato proprio nell'accesso alla clinica, onde evitare multe o peggio.
Un parcheggio davvero piccolo e scomodo, sia in entrata che in uscita causa la pendenza del raccordo con la strada, accesso che dà su di una via stretta e a senso unico, dove non parcheggiano probabilmente i dipendenti della clinica. Già, perchè loro sanno che parcheggiare lì costa due euro l'ora. Ma non ci sono alternative, se non fare un lunghissimo pezzo a piedi o rischiare appunto danni maggiori.
Così, alla fine, ho pagato 24 euro per poco meno di 12 ore di sosta.
Ora mi chiedo: è possibile che possa sussistere una situazione del genere? Qual è il livello di tutela del consumatore che viene posto in atto dall'ente comunale, quale alternativa valida, quale controllo?
Non mi è mai capitato di vedere in un parcheggio un costo tanto elevato e senza una modularità a scalare nel conteggio orario, fino a formulare un tetto di spesa massimo per soste lunghe.
Chi può imporre una simile gabella vive in una condizione particolare di libertà (e tutela) nell'imporre simili tariffe, sapendo che non esiste una forma di concorrenza valida che permetta di abbassare i costi, e non viene esercitata alcuna pressione dagli enti comunali o provinciali (trattandosi di Como, è anche capoluogo di provincia) per abbattere un costo che viene a pesare, tra l'altro, su persone che necessitano di cure a vario livello.
Credo anche che, nella particolare situazione economica attuale, una simile situazione non sia tollerabile. E non credo che possa essere invocato nemmeno il diritto privato, in questa situazione: se si tratta di un servizio, come tale dovrebbe essere erogato e garantito.
Ma per quanto visto, non credo che possa essere trattato da questo punto di vista.
Mi chiedo quante situazioni di questo tipo esistano in Italia e se non sia il caso di assumere, da parte delle autorità competenti, misure atte a limitare questo fenomeno. Almeno, me lo auguro.